[20/08/2009] News

Wmo: nel Pacifico č ripartito El Niņo e durerā per tutto il 2009 ed oltre

LIVORNO. Secondo "El Niño/La Niña Update" della World meteorological organization (Wmo) «le condizioni tipiche di un episodio di El Niño si sono instaurate nel Pacifico tropicale ed è fortemente probabile che si manterranno fino alla fine dell'anno 2009, forse fino al primo trimestre del 2010. Le temperature rilevate in superficie e sotto la superficie del mare nel centro e nell'est del Pacifico equatoriale sono stati nettamente più elevati del normale durante i mesi di giugno e luglio, e tali fenomeni favoriscono la comparsa di un episodio di El Niño. Anche le condizioni atmosferiche osservate al di sotto del Pacifico tropicale si avvicinano sempre più che si associano ordinariamente ad un fenomeno El Niño in gestazione.

La comparsa di un episodio El Niño a livello di bacino ha un'incidenza sui regimi climatici che si prevedono in numerose regioni del mondo. Questa informazione sarà fortemente utile per numerosi sistemi di gestione dei rischi legati al clima e gli utilizzatori sono incoraggiati a procurarsi interpretazioni dettagliate per regione e per settori di attività».

Un episodio El Niño si caratterizza per temperature dell'oceano anormalmente elevate nel Pacifico equatoriale, mentre La Niña si comporta nella maniera opposta, con temperature anormalmente basse nel Pacifico equatoriale orientale.

La Wmo spiega che «Queste due manifestazioni dello stesso fenomeno perturbano la configurazione abituale delle precipitazioni così come la circolazione atmosferica alle latitudini tropicali e possono avere ripercussioni a grande scala sul clima in numerose regioni del mondo».

Già a fine giugno le temperature registrate in superficie erano da 0,5 ad 1 grado superiori al normale e questo è proseguito per tutto luglio.

Le ricerche condotte negli ultimi decenni hanno messo in luce la grande importanza dell'influenza delle interazioni tra atmosfera ed oceano nella zona tropicale del Pacifico sulle caratteristiche del tempo e del clima a livello planetario.

Secondo il bollettino Wmo «Queste variazioni di temperature sono strettamente correlate ad importanti fluttuazioni del clima osservate in tutto il mondo. Una volta innescate, queste anomalie possono durare un anno intero ed anche dio più. Così, l'intenso episodio El Niño del 1997/98 è stato seguito da un'anomalia La Niña di lunga durata, che è verso la metà del 1998 per terminare all'inizio del 2001. Se gli episodi El Niño/La Niña influiscono sulla probabilità che insorgano certi regimi climatici nel mondo, le loro conseguenze non sono mai esattamente le stesse. In più, benché ci sia generalmente una correlazione tra l'intensità degli episodi El Niño/La Niña ed i loro effetti a scala globale, è sempre possibile che i un episodio abbia gravi incidenze in alcune regioni, indipendentemente dalla sua intensità».

Nonostante questo, esistono diversi modi per prevedere l'evoluzione delle condizioni dell'Oceano Pacifico: modelli dinamici complessi permettono di fare proiezioni partendo dalle situazioni osservate ed anche altri modelli di previsioni statistiche possono mettere in evidenza segnali precursori.

«Le analisi della presente situazione alle quali procedono degli specialisti apportano inoltre informazioni complementari - spiega la Wto - soprattutto per quel che riguarda l'interpretazione delle incidenze dell'evoluzione sotto la superficie dell'oceano. Qualunque sia il metodo di previsione utilizzato, ci sforziamo di tener di conto degli effetti delle interazioni dell'oceano e dell'atmosfera sul sistema climatico. Sono i dati meteorologici ed oceanografici raccolti dai sistemi di osservazione nazionali ed internazionali che permettono di sorvegliare e di prevedere gli episodi El Niño e La Niña».

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