[20/08/2009] News toscana

Il concetto del limite vale anche per il turismo? (Tirrenia docet)

LIVORNO. Ha avuto una notevole eco e riverbero di polemiche sui giornali locali, la provocazione lanciata alcuni giorni fa dall'assessore pisano Antonio Cassone che per risolvere il problema delle code che si formano per lo meno in ogni week end estivo a Tirrenia, ha proposto di tagliare una fascia di pineta (profonda 70 metri per alcuni chilometri) per ampliare le strade e soprattutto costruire parcheggi.

A dire il vero la sua provocazione è stata velocemente ‘bannata' da esperti e colleghi amministratori, dal presidente del parco di San Rossore Giancarlo Lunardi, al vicesindaco Paolo Ghezzi, che ieri ha indetto in fretta e furia una conferenza stampa per precisare che le opinioni espresse dal collega erano a titolo personale e che il comune di Pisa ha ben altri programmi per la sua porzione di mare: il piano di mobilità prevede la costruzione di tre parcheggi scambiatori per complessivi tremila posti auto. Le tre aree sono state individuate a Marina (prima della fine del viale D'Annunzio, proprio vicino al futuro porto), a Tirrenia (sulla via Pisorno nel tratto in cui comincia l'abitato), a Calambrone (nei pressi dello Scolmatore, lato terra).
Lo scopo del piano della mobilità sul litorale è quello di fare diminuire il numero delle auto che assedia la litoranea. «Stiamo acquisendo il sedime del vecchio Trammino del Consorzio ferro-tranviario in fase di dismissione - ha spiegato Ghezzi - Su quel tracciato ripristineremo una linea di trasporto ancora da definire affiancata da una pista ciclabile. E quando sarà pronto il terminal turistico sull'Aurelia si potrà arrivare a Marina via acqua».

In attesa della realizzazione di questi progetti (visti i tempi lunghi già messi in conto dall'amministrazione), ci permettiamo di sottolineare un punto che nelle varie prese di posizioni è sempre mancato: la reale disponibilità delle risorse.

In questo caso intendiamo certamente la spiaggia che va dallo Scolmatore, al confine con la provincia di Livorno, fino alle prime propaggini di Marina di Pisa: una piaggia lunga e profonda, quasi miracolosamente indenne dal fenomeno dell'erosione costiera che sta decimando le spiagge toscane (vedremo se resterà così anche dopo la costruzione del porto turistico di Marina), ma comunque, una spiaggia non infinita. Dove nei week end di luglio e agosto gli ombrelloni degli stabilimenti balneari e quelli delle spiagge pubbliche attrezzate (amena trovata per chiudere ulteriori pezzi di spiaggia libera) fanno il tutto esaurito, mentre nelle spiagge libere rimaste è tutto un pigia pigia degno del peggior (e più rinomato?) lido romagnolo.

E' possibile pensare a un limite? E' difficile capire che la bellezza e l'attrattiva turistica di una spiaggia è inversamente proporzionale alla quantità di turisti con i quali devo dividere il bene?

Perché è senz'altro positivo pensare a parcheggi scambiatori ( e certo meno farneticante del disboscamento di una pineta), ma è necessario rendersi conto che il turismo non può crescere all'infinito e bisognerebbe tendere casomai alla sua sostenibilità.

Ma non è solo una questione di spiagge: negli ultimi anni soprattutto la parte meridionale del litorale pisano, è stata fatta oggetto di una riqualificazione che in molti casi si è trasformata in una cementificazione solo apparentemente moderata: vabbene riqualificare e recuperare le vecchie colonie abbandonate e diciamo che, rispetto alla fatiscenza e sporcizia precedente, possa anche andar bene destinarle a seconde case (solo raramente prime!) vissute 3 mesi l'anno, ma questo si traduce anche in maggiori consumi ed uno dei problemi del litorale pisano è sempre stato per esempio l'approvvigionamento idrico, che dipende (come del resto le vicine città di Livorno e di Pisa) dalla Lucchesia e quindi di fatto dallo stesso bacino del Serchio che ogni anno si trova ad affrontare i medesimi problemi di siccità.

Non solo. Nella zona del Calambrone stanno nascendo nuovi (ambiti?) quartieri residenziali (a poche centinaia di metri in linea d'aria da una delle zone portuali/industriali più importanti della Toscana!) , i cui prelievi idrici si andranno ad aggiungere a quelli delle nuove residenze turistiche ricavate nelle ex colonie. Allo stesso modo si stanno approntando nuove fognature che avranno bisogno di nuovi depuratori, mentre saranno necessari nuovi collegamenti stradali per tentare di evitare che il Calambrone diventa l'ennesimo quartiere dormitorio privo di servizi.

E il concetto di limite?

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