[14/09/2010] News toscana

Idra spiega in Consiglio regionale il suo no al sottoattraversamento Tav del nodo fiorentino

FIRENZE. L'associazione di volontariato Idra oggi, in Consiglio regionale della Toscana, avrà modo di presentare in dettaglio le ragioni della sua netta contrarietà al progetto di nodo ferroviario sotterraneo fiorentino e alla stazione Foster sulla cui localizzazione in sono sorti da tempo dubbi anche al sindaco di Firenze Matteo Renzi.

Ad ascoltare i referenti dell'associazione (tra l'altro parte civile nel processo penale ai responsabili della cantierizzazione Tav del Mugello) che già aveva chiesto audizione nella scorsa legislatura, saranno le Commissioni consiliari congiunte VI e VII (Ambiente e territorio, Mobilità e infrastrutture).

Idra informa che illustrerà ai membri delle commissioni documenti, slide, filmati e memorie redatte da esperti nazionali in economia, trasporti e infrastrutture, in modo da informare tutti su quelle che l'associazione definisce «criticità insormontabili del progetto sciaguratamente approvato dalle istituzioni pubbliche nelle passate legislature».

A supportare Idra nella sua esposizione sarà presente anche una delegazione del Comitato di Via Carracci di Bologna, «testimone diretta delle conseguenze intollerabili della cantierizzazione modello-TAV (che ha già fatto scuola in Mugello e a Monte Morello) sul piano della salute, dell'ambiente, delle economie locali e della stessa abitabilità dei palazzi (alcuni fatti evacuare, altri grottescamente transennati, altri ancora afflitti da lesioni e da un martellante inquinamento acustico e atmosferico) attigui al cantiere della stazione sotterranea Isozaki- sottolineano da Idra- Una testimonianza che deve suonare ancor più inquietante ed esemplare nella ‘città del fiore' quando si pensi che sulla verticale dei due tunnel insistono beni culturali e architettonici tutelati dalle Belle Arti in un centro storico classificato dall'Unesco come "patrimonio dell'umanità"».

Idra durante l'incontro in Regione farà proposte per uscire da una situazione di stallo «una situazione che, se si accenderanno i motori delle talpe, rischia di lasciare la città di Firenze a "cuore aperto" per lustri, tenuto conto dell'indebitamento pubblico colossale di cui soffre il Paese. Se i soldi da investire sono solo virtuali infatti, e gravano di fatto sulle spalle dei nostri pronipoti grazie a disinvolte architetture contrattuali che, come ha scritto a lettere di fuoco la Corte dei Conti, "pregiudicano l'equità intergenerazionale, caricando in modo sproporzionato su generazioni future ipotetici vantaggi goduti da quelle attuali", allora lo scenario di cantieri aperti che non arrivino mai ad essere chiusi diventa terribilmente verosimile e prossimo» concludono da Idra.

 

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