[14/09/2010] News toscana

Discarica di Le Borra (Figline Valdarno): diversità di "vedute" tra Provincia e Rifondazione comunista

FIRENZE. In Consiglio provinciale a Firenze c'è stata un'aspra battaglia tra l'amministrazione e il partito di Rifondazione comunista. L'oggetto del contendere la discarica delle Borra a Figline Valdarno. «L'area delle Borra - ha spiegato l'assessore all'ambiente Renzo Crescioli (Nella foto) in risposta ad un'interrogazione del consigliere Andrea Calò (Rc) - ricade in una zona in cui non risulta presente alcun fattore escludente. Il vincolo idrogeologico e la presenza di faglie non costituiscono fattori escludenti, ma la loro presenza presuppone che al momento della valutazione di impatto ambientale, preliminare al rilascio dell'autorizzazione, vengano verificate tutte le misure per impedire che la discarica possa costituire un pericolo per le matrici ambientali».

La discarica delle Borra, prevista dal piano provinciale di gestione dei rifiuti, dovrebbe ospitare rifiuti urbani non pericolosi e a parere dell'amministrazione provinciale «non sussistono in questo momento motivi che facciano ritenere che non si possa realizzare un impianto di gestione rifiuti sicuro dal punto di vista ambientale, attraverso un'idonea e attenta progettazione» ha concluso Crescioli.

Di giudizio opposto Calò che prima ha replicato con una considerazione generale sulle gestione del sistema rifiuti ribadendo la distanza delle posizioni assunte da Rifondazione rispetto a quelle delle amministrazioni provinciale e comunale di Figline, in merito alla localizzazione della discarica alle Borra e alla sua realizzazione. «Ambedue confermano la validità di un sistema di gestione dei rifiuti fondato sull'incenerimento e il conferimento in discarica di residui dannosi alla salute e all'ambiente».

Poi il consigliere di Rc entra nel merito: «il sindaco di Figline ha mostrato superficialità e approssimazione nella gestione della questione discarica, poiché mai si è preoccupato di capire la natura del vincolo idrogeologico sull'area. Noi sosteniamo che l'area non è idonea ad ospitare la discarica, perché fragile, piena di faglie e frane. La particolarità del terreno è tale che la sua permeabilità diventa facile conduttore di inquinamento delle falde acquifere e della matrice ambientale, tanto da determinare un pericolo anche di natura sanitaria. La realizzazione della discarica comprometterebbe l'intero ecosistema in un'area boscata e naturale (non individuata dall'amministrazione provinciale ndr). Le due amministrazioni, a nostro avviso, barano- ha continuato Calò- ciascuna aspetta che l'altra dia il via. Il nostro impegno sarà finalizzato a che siano realizzate con scrupolo e meticolosità tutte le valutazioni di impatto ambientale, sanitario e generale. Rimango perplesso dal fatto che il vincolo idrogeologico, che insiste sull'area, non sia ritenuto fattore escludente la discarica».

Le analisi tecniche sulla scelta di un sito per una realizzazione di un'"infrastruttura" così delicata devono dare risultati inequivocabili per poi procedere o meno alla realizzazione e almeno sullo stato dei luoghi ante-opera ci dovrebbe essere una presa d'atto. Sul sistema di gestione dei rifiuti come è noto esistono posizioni anche contrastanti.

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