[17/09/2010] News

Si (ri)apre domenica la stagione venatoria: come sempre tra le polemiche

FIRENZE. Si apre ufficialmente domenica la stagione venatoria nel nostro paese anche se in quasi tutte le regioni (escluso Piemonte e Liguria e le province autonome di Trento e Bolzano) si spara già da tre settimane «con un danno gravissimo inferto alla fauna selvatica che viene colpita nel periodo delicato di riproduzione, di cura dei piccoli e di preparazione per i lunghi voli che moltissime specie di uccelli si apprestano ad iniziare verso i luoghi di sosta invernale», sostengono le associazioni ambientaliste.

L'apertura di domenica si porta dietro quindi gli strascichi di polemiche dei giorni scorsi tra parte del mondo venatorio e quello ambientalista con ricorsi al Tar, manifestazioni e annunci di referendum. Il Wwf ribadisce il giudizio completamente negativo sulla mancata applicazione da parte delle Regioni italiane della nuova legge (Art. 42 della Legge comunitaria 2009), approvata dal Parlamento italiano a luglio, ma del tutto disattesa dalle amministrazioni regionali.

«Queste non hanno neanche tenuto conto delle indicazioni dell‘Ispra (Istituto superiore ricerca ambientale) che il 29 luglio scorso ha inviato a tutte le Regioni un importante documento ("Guida per la stesura dei calendari venatori ai sensi della legge n. 157/92, così come modificata dalla legge comunitaria 2009, art. 42"), che stabilisce che, per molte specie di animali selvatici, la caccia in Italia dovrebbe aprirsi il 1° ottobre e chiudersi il 20 gennaio, mentre per altre andrebbe almeno temporaneamente sospesa e per molte altre specie la caccia potrebbe essere autorizzata solo in presenza di "piani di gestione" che ne valutino la consistenza e lo stato di "salute"».

Anche l'Enpa (Ente nazionale protezione animali) che insieme a tutte le associazioni animaliste e ambientaliste scenderà domani in piazza a Venezia (ore 15, Campo San Geremia) con lo slogan "Conserva la biodiversità, aboliamo la caccia", contesta le Regioni, colpevoli di non applicare quanto ribadito dall'ultima sentenza della Corte di Giustizia europea che il 15 luglio scorso si è espressa contro il nostro paese proprio per i gravi abusi commessi in materia venatoria. Tra questi, le deroghe di caccia contro i piccoli uccelli protetti in tutta Europa, «e le sanzioni, ormai imminenti, saranno pagate da tutti i contribuenti italiani».

In questo quadro, il Wwf annunciando il ritorno nelle aule dei tribunali amministrativi per chiedere attraverso ricorsi l'applicazione ed il rispetto delle regole da parte di regioni e province, per la tutela della fauna selvatica e dell'ambiente, violate nell'anno della biodiversità, comunica anche una buona notizia: a Trento il Comitato faunistico provinciale ha sospeso per questa stagione la caccia alla pernice bianca e alla coturnice. «Un risultato arrivato grazie alle pressioni e all'attività divulgativa del Wwf sul territorio, con il coinvolgimento della popolazione e l'appoggio della provincia Autonoma a cui vanno i ringraziamenti dell'associazione».

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