[20/09/2010] News toscana

Internet sottomarino, la Nato, Pianosa i cetacei e le domande di Greenpeace

PORTOFERRAIO. Il Centro "E.Piaggio" dell'Università di Pisa e il Nurc, il centro di ricerche Nato, di La Spezia sperimentano a Pianosa, per la prima volta insieme, una rete wireless subacquea con robot sottomarini mobili. È in corso a Pianosa, nelle acque del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, la prima sperimentazione congiunta di reti wireless subacquee con robot sottomarini mobili condotta dal Nurc di La Spezia e dal Centro "E. Piaggio" dell'Università di Pisa, partner del progetto europeo Uan (Underwater Acoustic Network), che punta alla costruzione di reti wireless subacquee attraverso la trasmissione di dati acustici.
Attraverso due linee di ricerca parallele ma distinte, l'innovativa missione mira a raccogliere dati utili all'implementazione di sistemi per la sorveglianza di siti subacquei ad accesso limitato in ambito civile e militare, quali quelli delle aree marine protette, di interesse archeologico, di infrastrutture industriali, portuali o logistiche in zone costiere. Contemporaneamente, con robot sottomarini chiamati "Fòlaga", vengono effettuate misurazioni (temperatura, salinità, qualità dell'acqua) per il monitoraggio ambientale dell'area, studiate per essere recepite da centri specializzati, anche in previsioni meteorologiche, o pubblicate direttamente sul web. Tra gli obiettivi della sperimentazione c'è infatti pure quello di aiutare l'Ente Parco nella propria opera di protezione dell'ambiente marino.

«Comprendere l'ambiente sottomarino e capire i segreti della comunicazione sotto la superficie del mare è essenziale per sviluppare robot mobili e sensori subacquei in grado di lavorare in network in tali condizioni - spiega lo scienziato inglese John Potter, coordinatore dell'esperimento per il Nurc - lo studio di reti intelligenti e autosufficienti è di grande interesse per i Paesi Nato n quanto punti di partenza per future tecnologie per la sorveglianza e la protezione di aree marittime sensibili»

« "nodi" della rete subacquea che abbiamo realizzato - aggiunge il prof. Andrea Caiti, coordinatore dell'esperimento per il Centro "E. Piaggio" - sono costituiti da piccoli robot subacquei autonomi, in grado di trovare e raggiungere i punti in cui la trasmissione e ricezione dati è di volta in volta migliore. In questo modo vengono ridotti gli effetti di disturbo dovuti all'ambiente marino, in particolare alla variazione di temperatura e salinità, e viene garantita una sufficiente qualità di trasmissione fra i nodi della rete»

L'intera sperimentazione viene effettuata sul battello oceanografico Leonardo nel pieno rispetto dell'ambiente e con una particolare attenzione per i mammiferi marini. La missione ha il supporto della Marina Militare Italiana e coinvolge anche l'Università degli Studi di Padova, l'Università di Roma "La Sapienza" e l'Università portoghese di Oporto, così come la Sovrintendenza per i Beni Archeologici della Toscana. I due gruppi di ricerca UAN e NURC collaborano nella condivisione di misure ambientali di interesse comune e di parte delle attrezzature sperimentali, riducendo così il volume dei dispositivi utilizzati: congiunto sarà anche il programma di analisi dei risultati.

Il Nurc,  centro di ricerca marittima della Nato, attraverso collaborazioni con i Paesi aderenti alla Nato, riunisce brillanti scienziati al fine di ricercare soluzioni in merito ai problemi di sicurezza marittima e portuale, nonché di implementare nuovi strumenti ed apparecchiature utili nel settore militare, ambientale e civile. Ha sede a La Spezia.

Il Centro "E.Piaggio" dell'Università di Pisa è un Centro Interdipartimentale che porta avanti una ricerca ampiamente multidisciplinare nei settori della robotica e della bioingegneria. È parte dell'Isme (Centro Interuniversitario di Ricerca sui Sistemi Integrati per l'Ambiente Marino). In questa sperimentazione il Centro Piaggio opera come partner del progetto europeo UAN (Underwater Acoustic Network), che punta alla costruzione di reti wireless subacquee attraverso la trasmissione di dati acustici.

Fin qui il comunicato ufficiale sull'iniziativa a Pianosa, che però non convince Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace Italia che scrive su Elbareport: «Suppongo che Voi vi ricordiate bene l'esito di precedenti "esperimenti" della NATO a Pianosa. Leggo di quest'ultimo (Elbareport di oggi: Internet parte alla conquista delle profondità del mare) e leggo in particolare che "L'intera sperimentazione viene effettuata sul battello oceanografico Leonardo nel pieno rispetto dell'ambiente e con una particolare attenzione per i mammiferi marini." Da qui due domande: a) in teoria (dico, solo in teoria) esisterebbero dei soggetti preposti a decidere se una certa attività ha o meno un impatto sul Santuario. In pratica, grazie alle promesse non mantenute dall'Italia (denunciate da mesi da Greenpeace, Legambiente e tanti altri) dall'inizio dell'anno non c'è manco uno straccio di Segretariato (e quello che c'era prima funzionava così male da essere fuggito non appena Greenpeace ha cominciato a "contare" le balene e a denunciare lo stato di degrado del Santuario). Quindi, chi ha valutato il livello di rischio di questa attività al punto da decidere che essa non è pericolosa per i mammiferi marini? Forse il comitato di pilotaggio del Santuario? b) in base a quali dati scientifici (mi scuso per la somma ignoranza ma non mi risulta nulla) sarebbe stato comunque possibile prendere una tale decisione? Questi signori hanno potuto esibire una letteratura scientifica al riguardo? Sono noti, dico, gli effetti sui cetacei delle onde utilizzate per la realizzazione delle reti wireless di cui qui si parla? Possiamo saperne qualcosa? E, magari, anche degli effetti sul resto della flora e fauna marina? Forse che saresti così gentile da passare queste cortesi domande al NURC, al Centro Piaggio e, magari, all'Ente Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano?»

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