[22/09/2010] News

Strumenti finanziari europei e promozione dell'efficienza energetica negli edifici

LIVORNO. L'attuazione dell'ingegneria finanziaria europea comprende anche fondi o altri programmi di incentivazione per promuovere l'efficienza energetica e l'utilizzo delle energie rinnovabili negli edifici, incluse le abitazioni esistenti.

Lo precisa l'Ue con il nuovo regolamento che va a modificare quello del 2006 sulle modalità di applicazione delle disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione e quello (sempre del 2006) sul Fondo europeo di sviluppo regionale. Pubblicato sulla Gazzetta ufficiale europea di oggi entrerà in vigore domani (eccetto alcune disposizioni che si applicheranno a decorrere dal 18 giugno 2010).

I Fondi strutturali europei, la Banca europea e gli altri strumenti finanziari sono strumenti previsti con la finalità di rafforzare la coesione economica e sociale all'interno dell'UE. E questo perché la Comunità mira a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni e il ritardo delle regioni meno favorite o insulari, comprese le zone rurali.

Nell'ambito di un programma operativo, i Fondi strutturali possono finanziare spese connesse a un'operazione comprendente contributi per sostenere strumenti di ingegneria finanziaria per le imprese, soprattutto piccole e medie, quali fondi di capitale di rischio, fondi di garanzia e fondi per mutui, e per fondi per lo sviluppo urbano, ossia fondi che investono in partenariati tra settore pubblico e privato e altri progetti inclusi in un piano integrato per lo sviluppo urbano sostenibile. E questo rientra nella logica per cui occorre dare alle città un rilievo valorizzandone il ruolo nell'ambito della programmazione al fine di promuovere la rivitalizzazione urbana.

Del resto, la politica di coesione dovrebbe contribuire a potenziare la crescita, la competitività e l'occupazione facendo proprie le priorità comunitarie per uno sviluppo sostenibile (definite nel Consiglio europeo di Lisbona del 23 e 24 marzo 2000 e del Consiglio europeo di Göteborg del 15 e 16 giugno 2001).

Nell'Unione europea allargata sono aumentate le disparità economiche, sociali e territoriali a livello sia regionale che nazionale. E l'aumento del numero delle frontiere terrestri e marittime della Comunità e l'estensione del suo territorio implicano la necessità di accrescere il valore aggiunto della cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale nella Comunità.

Per questo il Fondo di coesione viene integrato nella programmazione dell'assistenza strutturale ai fini di una maggiore coerenza nell'intervento dei vari Fondi e viene precisato il ruolo degli strumenti che forniscono sostegno e i Fondi che intervengono nell'ambito della politica di coesione.

In generale per godere del contributo di un Fondo lo Stato membro dovrà presentare un programma operativo che fissa una strategia di sviluppo con una serie coerente di priorità da realizzare con il contributo di un Fondo. Che poi verrà o non accettato dalla Comunità.

Fra l'altro nel nuovo regolamento viene precisata la soglia oltre la quale i progetti vanno considerati grandi progetti: è stata portata a 50 milioni di euro. E viene pure previsto, al fine di garantire un appropriato monitoraggio dei progetti ambientali con un costo totale degli investimenti tra 25 milioni e 50 milioni di euro, l'obbligo di includere informazioni su tali progetti nei rapporti annuali e finali sull'esecuzione dei programmi operativi.

 

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