[22/09/2010] News

Il ministero dell'Ambiente presenta l'esperienza nucleare francese. Ma i conti non tornano

FIRENZE. Il ministero dell'Ambiente vuol far conoscere l'esperienza francese sul nucleare. A tal fine ha organizzato a Roma il convegno "Produzione di energia elettrica da centrali nucleari: gli aspetti ambientali e l'esperienza francese", promosso dalla Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale (Via e Vas) del ministero, in collaborazione con l'Ambasciata di Francia.

«La nuova legislazione in materia energetica pone la sicurezza e la tutela dell'ambiente al centro dei parametri con i quali conseguire il grande obiettivo del rilancio del nucleare- ha dichiarato il sottosegretario Roberto Menia - Una normativa che si fonda sulla procedura di autorizzazione e sulla condivisione territoriale. In tale contesto si sviluppa l'approccio della Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale Via-Vas al nucleare».

L'approccio sarà senza dubbio questo ma da qui ad ottenere la condivisione sul territorio ce ne passa. Del resto gli studi che sono emersi sulle radiazioni presenti nelle vicinanze delle centrali in Germania e Francia non sono proprio rassicuranti. E anche gli esponenti di maggioranza che rappresentano le istituzioni sul territorio non pare che per ora abbiamo dato grande disponibilità per ospitare gli impianti.

Intanto il presidente della Commissione Via-Vas Claudio De Rose ha specificato il ruolo previsto per la commissione: «La recente legislazione attribuisce alla Commissione compiti di consulenza tecnica di assoluto rilievo tanto nella fase di valutazione strategica attinente all'individuazione secondo criteri di pianificazione dei siti dove collocare le centrali e i depositi delle relative scorie quanto nella fase di autorizzazione degli stessi».

La ricognizione sui fattori critici per individuare i siti idonei dove ubicare centrali e depositi è ancora in essere, proprio in Francia proprio nella costruzione di centrali Epr si registrano ritardi, il problema delle scorie poi nessuno lo risolve ma Corrado Clini, direttore generale per lo sviluppo sostenibile, l'energia e il clima del ministero, sostiene il ruolo centrale del nucleare per la riduzione delle emissioni e la sicurezza energetica dell'Europa. Con un rammarico: «l'Unione europea, nel negoziato internazionale sui cambiamenti climatici, continua a considerare l'energia nucleare al di fuori delle opzioni ‘pulite' per ridurre le emissioni globali di Co2».

L'assemblea pro-nucleare non è piaciuta al presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, soprattutto perché a suo parere si sono snocciolati dati falsi. «Oggi a Roma si sta svolgendo l'ennesima operazione di svendita del nostro Paese alle multinazionali francesi dell'atomo, per imporre ai cittadini italiani la svolta nucleare e dal ministero dell'Ambiente, arrivano dei dati truccati sulle previsioni dei consumi elettrici a uso e consumo dei sostenitori dell'atomo. È quantomeno azzardato, se non falso affermare che al 2030 i consumi elettrici saranno aumentati del 45% quando il gestore della rete Terna afferma che al 2020 si potrebbe avere un aumento dell'11% e l'Europa per la stessa data chiede una diminuzione del 20% nei consumi complessivi d'energia».

Il ragionamento fila e ancor di più quando l'esponente dei Verdi si sofferma sulle correlazioni a breve periodo tra nucleare e riduzione di CO2: «E non sta in piedi nemmeno la favola della riduzione delle emissioni di CO2 grazie all'energia atomica. È assolutamente irrealistico, e lo dimostrano i ritardi in Finlandia e Francia che anche un solo reattore entri in funzione nel 2020 in maniera da poter contribuire alla riduzione, tutta presunta, di gas serra. La realtà che appare evidente dai numeri presentati dal ministero dell'Ambiente è che per trovare un mercato a questo 25% di energia nucleare voluto dal Governo si vogliono spostare i consumi termici, come il riscaldamento, sull'elettrico da nucleare come accade in Francia. Una politica di questo tipo non è altro che un "regalo di Stato" a un'azienda privata come Enel che, è una delle compagnie elettriche più indebitate di tutta l'Unione europea. L'avvio del programma nucleare, infine, non alleggerirà le bollette dei cittadini, poiché ci sarà un grande gestore che detterà a proprio piacimento i prezzi e metterà la pietra tombale su qualsiasi politica di efficienza energetica» ha concluso Bonelli.

 

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