[29/09/2010] News

I nostri mari senza difesa antiinquinamento

FIRENZE. Emergenza ambientale ed emergenza occupazionale potrebbero andare di pari passo. Tra una settimana le coste italiane non avranno più difesa in caso di inquinamento marino. Il 5 ottobre scade infatti la convenzione tra il Consorzio nazionale Castalia e il ministero dell'Ambiente, per l'attività di pronto intervento da espletare specialmente in caso di inquinamento da idrocarburi.

Questo servizio quindi cesserà considerato anche che la gara per il rinnovo della concessione è andata deserta (il bando è stato considerato troppo oneroso dagli armatori). Castalia ha 35 punti di pronto intervento dislocati lungo le coste italiane e senza il rinnovo della convenzione sono a rischio 300 posti di lavoro: quindi alla potenziale criticità ambientale si aggiunge il problema occupazionale.

Questa delicata situazione sarà esplicitata domani nella sede di Confindustria, dove il Consorzio Castalia ha promosso il convegno "Casi Deepwater nel Golfo del Messico e Lambro in Italia. Come reagisce il sistema Italia all'inquinamento da idrocarburi per la salvaguardia dell'ambiente fluviale e marino». Ovviamente al di là del problema occupazionale dei singoli (che non va comunque dimenticato) non è importante che sia un'impresa od un'altra ad effettuare il servizio (basta che siano qualificate), ma i nostri mari non possono rimanere senza intervento di primo soccorso considerato la mole di traffico di navi trasportanti greggio (e non solo) che solcano le acque del Mediterraneo. Il ministero dell'Ambiente (nella foto il ministro Prestigiacomo) è chiamato a dare qualche risposta.

Torna all'archivio