[01/10/2010] News

Energia nucleare in Canada: un disoccupato di lusso pagato dai contribuenti

LIVORNO. Greenpeace Canada paragona la situazione del nucleare canadese a quella di una commedia, una specie di cartoon dei Simpson, «Dove le recinzioni di sicurezza sono custodite da bidelli, i robot della waste facility hanno una mente propria, gli operai dormono sul lavoro e guardano porno su internet, le guardie arrestano i piccioni e sparano ai gabbiani radioattivi, qualcuno dipinge l'edificio del reattore con vernice miscelata con acqua pesante, il deposito di stoccaggio delle scorie nucleari perde dalla lavanderia dell'impianto e agli operai viene detto di non avere figli. Stiamo anche pensando di aggiungere una trama in cui l'impianto è pagato milioni di dollari per non produrre elettricità».

Una ridicola storiella no-nuke? Non si direbbe a leggere la vera storia di quello che accade nell'Ontario, in Canada, dove la Bruce Power nel 2009 ha ricevuto 60 milioni di dollari dalla provincia per non produrre energia. Infatti, un accordo tra i gestori (privati) della centrale nucleare e l'Ontario power authority (Opa - pubblica) definisce una quantità minima di energia da acquistare, anche se non è necessaria, ma nel 2009 la richiesta di elettricità in Ontario è calata, soprattutto a causa della crisi economica, e quindi i rettori nucleari della Bruce producevano "troppa" energia. Perciò la centrale è stata messa in "stand by".

Il difetto dell'energia nucleare, la sua rigidità produttiva di fronte alle variazioni della domanda, si è rivelato un pessimo affare per i contribuenti ed un ottimo affare per la Bruce che ha incassato  60 milioni di dollari senza fornire energia.

La storiaccia è stata rivelata dalla CTV di Toronto, che ha spiegato che questa tassa nucleare a carico dei contribuenti «In termine tecnico viene chiamata "surplus baseload generation". L'Agency ha accettato di pagare alla Bruce 48,33 dollari per ogni megawatt ora di elettricità che non era necessario».

La Tv canadese spiega che «Come risultato, l'Opa ha pagato alla Bruce Power  57,5 milioni dollari per circa 1,2 terawattora di energia elettrica che non è stata prodotta. Un terawatt è un milione di megawatt».

Il vicepresidente dell'Opa, Ben Chin, ha cercato di cavarsela con un esempio infelice fino all'imbarazzante: «L'accordo equivale ad avere una stazione dei pompieri. Non è necessaria per tutto il tempo, ma bisogna comunque pagare per tenerla aperta».

Ma l'Opa non si è limitata alle battute che non fanno ridere nessuno, difende a spada tratta una centrale nucleare che ha già avuto diversi problemi di gestione, in particolare per lo stoccaggio dei reflui e delle scorie. Secondo l'agenzia dell'Ontario l'accordo terrebbe i contribuenti fuori dai guai in caso di sovra-costi dell'energia e ha evidenziato che la Bruce sta spendendo miliardi di dollari per ristrutturare i suoi reattori nucleari e che questo potrebbe costargli circa 3 miliardi di dollari più di quanto previsto dal suo bilancio. Una premura verso un'impresa privata che porta l'Opa addirittura a dire che «I contribuenti hanno fatto effettivamente un affare attraverso l'accordo con Bruce».

Un portavoce della Bruce Power almeno si è limitato a dire che la società sta solo attuando quanto previsto dall'accordo. Intanto incassa per non produrre una "merce" che i cittadini dell'Ontario pagano.

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