[05/10/2010] News

Applicazione del diritto Ue: continua a preoccupare il settore ambientale

LIVORNO. La ventisettesima relazione annuale della Commissione europea dimostra l'importanza cruciale di una piena e corretta applicazione del diritto dell'UE nel definire i diritti e gli obblighi creati dal diritto comunitario. Dimostra che il processo di elaborazione delle priorità è continuato, ma anche che gli strumenti elaborati nel tempo per agevolare e migliorare il controllo dell'applicazione del diritto dell'Ue stanno maturando e contribuiscono sempre più all'efficacia complessiva e alla tempestività del processo di controllo.

Però rimangono alcune sfide, in particolare su alcuni aspetti essenziali e di base come il recepimento corretto e tempestivo delle direttive negli Stati membri. E molti di questi aspetti riguardano il settore ambientale.

Il numero di petizioni al Parlamento europeo che sollevano questioni relative alla corretta applicazione del diritto, continuano a preoccupare, soprattutto quelle relative alla protezione ambientale (173) e al mercato interno (82). Così come continua a preoccupare il numero di procedure di infrazione avviate per ritardo nel recepimento delle direttive fra cui la direttiva sulle acque sotterranee (17). E il fatto è che 24 Stati membri hanno ricevuto lettere di costituzione in mora per ritardo o inadeguata comunicazione di relazioni in un settore prioritario come quello delle emissioni di gas a effetto serra.

In materia di protezione dell'ambiente, la maggior parte delle petizioni delle imprese e della società civile - che non riguardano procedure di infrazione, ma che forniscono al Parlamento e alla Commissione informazioni utili sulle preoccupazioni dei cittadini - riguarda: le valutazioni d'impatto (52), la natura (50), le acque reflue (26), la gestione della qualità dell'acqua e la protezione delle risorse (17), la qualità dell'aria e l'inquinamento acustico (13) e le emissioni industriali (6).

Tra le numerose e varie tematiche toccate dalle petizioni, possono essere citate in particolare le petizioni che attirano l'attenzione sulla situazione dei rifiuti in Campania, in Italia, e una più ampia gamma di questioni relative alla gestione dei rifiuti, soprattutto in Grecia e Spagna.

La corretta interpretazione del diritto dell'Ue è assicurata, invece, dalle procedure di infrazione. Anche le procedure amministrative nazionali e giudiziarie hanno il loro ruolo: consentono di esaminare le azioni delle autorità degli Stati membri. Talvolta è stato ritenuto opportuno, per la legislazione dell'UE, includere disposizioni sulle procedure di ricorso, ad esempio in relazione all'accesso alle informazioni ambientali, alle valutazioni dell'impatto ambientale, alle decisioni di autorizzazione nel quadro della prevenzione e della riduzione integrate dell'inquinamento, alle procedure di ricorso negli appalti pubblici o nell'ambito del quadro normativo per le comunicazioni elettroniche.

Ma rimane ancora la necessità di prestare maggiore attenzione alle misure di applicazione nella preparazione della nuova legislazione, soprattutto al diritto di riesame o presentazione di un ricorso contro una decisione, al fine di assicurare un'applicazione efficace. È possibile migliorare gli attuali metodi di applicazione, o introdurne di nuovi, a seconda della natura e del numero di problemi che emergono nei diversi ambiti.

Laddove la legislazione dell'Ue precisa tali misure, queste devono essere utilizzate, valutandone l'adeguatezza.

Nel 2009 la Commissione ha sviluppato ulteriormente la propria pratica nell'organizzazione di controlli, talvolta in collaborazione con le agenzie. Per esempio, l'Agenzia europea per la sicurezza aerea ha svolto un numero record di visite, con conseguenti richieste di correzione urgente di una serie di importanti questioni di non conformità. Sono stati effettuati quasi 200 controlli per assicurare l'efficacia delle misure di sicurezza marittima nazionali, principalmente riguardo alla valutazione dei porti e delle navi e all'effettiva applicazione di piani di sicurezza.

Ma ciò non basta tanto che la Commissione sottolinea la necessità dello sviluppo di approcci preventivi di sviluppo in partenariato con gli Stati membri per una maggior garanzia di una conformità più rapida e profonda con il diritto dell'UE nei prossimi anni.

 

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