[25/08/2009] News toscana

Terre di cava: le rassicurazioni del sindaco non convincono Legambiente Carrara

CARRARA. In merito al nostro ricorso al difensore civico per ottenere la documentazione sullo smaltimento abusivo di terre sulla via di arroccamento di Pescina-Crestola (richiesta sei mesi fa e sollecitata più volte), il sindaco, intervistato dal quotidiano on line greenreport, ha dichiarato che «se siamo in ritardo dobbiamo senz'altro scusarci ... non abbiamo nulla da nascondere». Accogliamo le sue scuse e restiamo in attesa della consegna della documentazione.

Quel che ci preoccupa, però, sono le sue rassicurazioni, peraltro praticamente identiche a quelle di se mesi fa: che quella zona è tenuta sotto osservazione, che lo smaltimento di terre viene monitorato continuamente, che sarà eseguito un nuovo monitoraggio e soprattutto che, «se gli accumuli sono pericolosi non solo per le attività di lavorazione, ma anche per la cittadinanza in caso di eventi estremi, avremo gli strumenti per valutare se agire con ordinanze ad hoc» ... «se saranno verificate inadempienze saremo inflessibili».

Per limitarci a quest'anno, infatti, abbiamo già segnalato al sindaco numerosi casi di smaltimento abusivo di terre di cava, arrivando addirittura a fornirgli l'elenco di 68 cave che -in base agli stessi dati acquisiti dal Comune- sono fortemente sospette di smaltimento abusivo di terre (in quanto ne smaltiscono quantità irrisorie o nulle). In tutti i casi non abbiamo ricevuto risposta e, soprattutto, non è stata adottata alcuna misura verso gli inadempienti, mentre gli smaltimenti abusivi continuano quotidianamente alla luce del sole.

Ci chiediamo: perché rinviare l'adozione di misure all'ese¬cuzione di un nuovo monitoraggio, quando il Comune ha già tutti gli strumenti per intervenire? Perché prospettare l'eventuale ema¬na¬zione di ordinanze ad hoc, quando si tratta di violazioni della legge sui rifiuti che vanno denunciate subito alla magistratura e di violazioni del piano di escavazione che vanno sanzionate dal Comune col ritiro dell'autorizzazione? Perché prospettare le ordinanze solo qualora le discariche abusive di terre al monte dovessero risultare pericolose anche per la cittadinanza "in caso di eventi estremi"? Non bastano la legge e il rischio quotidiano di intorbidamento delle sorgenti?

In poche parole, il sindaco ha ammesso che, se le discariche abusive non dovessero risultare pericolose per la cittadinanza in caso di nubifragio, non farà nemmeno le ordinanze, continuando a tollerare apertamente gli abusi, esattamente come è avvenuto finora. Eppure i carraresi conoscono bene l'inflessibilità dei vigili: non c'è auto in divieto di sosta che possa sperare di riuscire a farla franca. Perché verso i cittadini (per violazioni minori) il Comune usa -pur giustamente- il pugno di ferro, mentre verso le cave (per reati ben più gravi) usa il guan-to di velluto?

Insomma, le "rassicurazioni" del sindaco e la sua strana concezione di inflessibilità, faranno dormire sonni tranquilli alle cave che stanno facendo delle nostre montagne un'immensa discarica, ma proprio per questo, sono un vero incubo per i cittadini.

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