[13/10/2010] News

Miniere di carbone, gestire il metano per renderle pił sicure e ridurre i gas serra

LIVORNO. La United Nations economic commission for Europe (Unece) e la Methane to markets partnership (M2M) hanno pubblicato la "Best practice guidance for effective methane drainage and use in coal mines" che contiene le linee guida per le buone prativche minerarie legate alla presenza di metano e che punta a favorire: il miglioramento delle pratiche di sicurezza nelle miniere sotterranee di carbone in attività ed a salvare delle vite; l'utilizzo del metano delle miniere di carbone per ridurre le emissioni di gas serra; l'utilizzo di risorse energetiche che oggi vanno sprecate.

La M2M è una partnership internazionale pubblico-privata istituita nel 2004, alla quale aderiscono 30 Paesi e la Commissione europea, che si occupa della riduzione delle emissioni di metano grazioe al recupero ed all'utilizzo del gas in 4 settori chiave: le miniere di carbone, le discariche di rifiuti, lo sfruttamento di petrolio e gas e l'agricoltura. Il suo Coal subcommittee riunisce I principali esperti in materia di recupero e utilizzo del metano nelle miniere di carbone in vista di favorire la condivisione delle informazioni sulle migliori tecnologie disponibili e le buone pratiche, attraverso workshop, formazione, viaggi di studio ed iniziative di capacity-building.

Nel 2005, il Committee on sustainable energy dell'Unece ha istituit l' Ad hoc group of experts on coal mine che si occupa delle attività legate allo sviluppo, recupero ed utilizzo redditizio del metano delle miniere di carbone, con un'attenzione particolare ad uno sviluppo sostenibile economico, sociale ed ambientale.

L'Unece e M2M ricordano che «Il carbone assicura il 25% dei bisogni del pianeta di energia primaria e prodiuce il 40% dell'elettricità mondiale. L'International energy agency (Iea) pevede che la domanda di energia aumenterà del 93% entro il 2030 nelle economie emergenti, un aumento dovuto in gran parte alla Cina e all'India, e il carbone dovrebbe essere il principale combustibile che permetterà di rispondere a questa domanda crescente (Aie, 2009)». Una profezia energetica preoccupante per l'ambiente e le emissioni di gas serra, resa ancora più fosca dal fatto che il metano (CH4) è un gas esplosivo a concentrazioni dal 5 al 15% nell'aria e che quello emesso durante l'estrazione del carbone crea condizioni di lavoro pericolosissime in numerose miniere sotterranee che sono già costate la vita a migliaia di lavoratori. Il rapporto si occupa soprattutto della gestione di metano Cbm e Cmm.

Con il termine Coalbed methane (Cbm) si indica genericamente il gas ricco di metano naturalmente presente nelle "vene" di carbone, che comprendono solitamente dall'80 al 95% del metano, cion una più bassa proporzione di etano, di propano, di azoto e di biossido di carbonio. Secondo l'utilizzo internazionale comune di questo temine ce terme, il Cbm designa il metano recuperato a partire dalle vene di carbone non sfruttate con l'aiuto di trivellazioni di superficie.

Coal mine methane (Cmm) è il termine generico per indicare il gas catturato in una miniera di carbone in attività attraverso tecniche di captazione del metano. Il Cmm è costituito da una miscela di metano, altri idrocarburi e vapore acqueo.

Il rapporto spiega: «Benché il metano non costituisca un problema in tutte le miniere, gli incidenti legati al metano sono però frequenti e spesso mortali. Numerosi fattori aumentano i rischi di esplosione dovuti al metano, comprese delle condizioni geologiche difficili, i bassi investimenti nelle attività minerarie, le cattive pratiche di gestione, delle norme regolamentari insufficienti e la cattiva applicazione delle regole di sicurezza. Davanti alla dipendenza continua del modo riguardo al carbone, l'estrazione del carbone è destinata a diventare sempre più difficile in numerosi Paesi nella misura in cui le riserve poco profonde si esauriscono e altr più profonde e a più forte concentrazione di gas vengono sfruttate».

L'applicazione di buone pratiche per il drenaggio e l'utilizzo del metano diventa quindi essenziale per ridurre gli incidenti. La "Best Practice Guidance for Effective Methane Drainage and Use in Coal Mines" si basa sulle esperienze accumulate nelle miniere di carbone di tutto il mondo e rappresenta una fonte unica di conoscenza, accessibile sia per l'industria mineraria che per i decisori politici, per questo verrà presentata e discussa in diversi workshop organizzati dall'Unece nei Paesi che sfruttano numerose miniere di carbone e che hanno conosciuto recentemente gravi incidenti minerari: Cina, Kazakistan ed Ucraina. Il primo workshop si terrà a Pechino il 20 ottobre all'interno del decimo Ccii International Symposium on Coal Mine Methane/Coal Bed Methane sponsorizzato dall'Environmental protection agency Usa e dall'Amministrazione di Stato per la salute sul lavorio della Cina.

L'Unece e M2M sottolineano che «La Best Practice Guidance dimostra come l'applicazione di buone pratiche di sicurezza nelle miniere di carbione può ridurre il rischio di esplosione impedendo la comparsa di concentrazioni esplosive di metano e diluendole rapidamente a concentrazioni di sicurezza attraverso la messa in opera di sistemi di ventilazione efficaci. L'esperienza dimostra che finché i flussi di gas sono così elevati che superano la capacità del sistema di ventilazione della miniera di assicurare una diluizione sufficiente del metano nell'aria della miniera, il gas deve essere raccolto attraverso un sistema di drenaggio prima di poter entrare nelle condotte di aerazione della miniera».

Ma questa cosa che sembra semplice e pacifica non lo è affatto: la buone pratiche per drenare il metano sono costose: il drenaggio del gas prevede sistemi di captazione, trasporto e, nel migliore dei casi, il suo riutilizzo in sicurezza. Ma l'Unece sottolinea che questo «Oltre ad accrescere la sicurezza, queste procedure possono comportare una riduzione importante delle emissioni di gas serra perché il metano ha un potenziale di riscaldamento globale di 20 volte più elevato della CO2. Le miniere di carbone sono la fonte do circa il 6% delle emissioni mondiali del metano prodotto dale attività umane, cioè circa 400 milioni di tonnellate equivalenti di biossido di carbonio (Mt CO2e) all'anno, e le stime dimostrano che questa cifra potrebbe raddoppiare entro il 2020 (Esmap 2007).

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