[15/10/2010] News toscana

A tutela dell'agricoltura e nell'interesse dei cacciatori, l'impegno della Regione per cacciare lo storno

FIRENZE. L'assessore all'agricoltura e alla caccia della Regione Toscana, Gianni Salvadori, ha fatto il punto sulla caccia in deroga allo storno inviando una lettera aperta ai diretti interessati: i cacciatori e le loro associazioni. «Emergono in questi giorni polemiche sempre più accese sul tema del prelievo in deroga per la specie storno, in merito al quale sia gli agricoltori che codeste associazioni hanno presentato pressanti richieste - ha introdotto nella lettera l'assessore - Credo sia doveroso e, nel pieno rispetto del vostro ruolo, fare la necessaria chiarezza riassumendo le tappe che ci hanno portato alla situazione odierna. Lo storno non è da tempo, purtroppo, nell'elenco delle specie cacciabili in Italia. Il reinserimento dello storno nel "normale" calendario venatorio è richiesta antica del mondo della caccia che voi rappresentate, sostenuta dagli agricoltori e da importanti organizzazioni ambientaliste oltre che oggetto di ripetute prese di posizione da parte della nostra Regione».

Dal punto di vista normativo spiegano dalla Regione- il prelievo può avvenire solo in deroga, in particolare in base alla lettera a) dell'art. 9 della Direttiva 79/409 CE per la prevenzione dei danni all'agricoltura. Non è di fatti utilizzabile neppure la lettera c) dello stesso art. 9, in quanto il presunto stato di difficoltà della specie nelle aree tradizionali di nidificazione (Europa nord orientale) oltre che impedire (c'è un parere dell'Ispra in tal senso che ha bloccato le procedure presso la UE) la reinclusione fra le specie cacciabili causa anche un parere egualmente negativo dell'Ispra medesimo sul ricorso alla suddetta lettera c). L'assessore poi riassume le "mosse" della Regione Toscana «La Regione Toscana, fino all'anno scorso, ha appunto adottato provvedimenti per il prelievo in deroga anche in presenza di pareri non propriamente favorevoli dell'Ispra Una prima condizione che ha modificato radicalmente lo scenario di riferimento, è la sentenza del 15 luglio scorso, con la quale la Corte di Giustizia Europea ha condannato lo Stato italiano e le Regioni per violazione della Direttiva CE/79/409 proprio sull'applicazione delle deroghe, aprendo le procedure di infrazione, creando un clima di forte incertezza sulle conseguenze e sulla legittimità di eventuali provvedimenti autorizzativi.

A questo- ha continuato Salvadori- si è aggiunto il prolungato ed incomprensibile immobilismo del Governo nazionale, che avrebbe dovuto predisporre le linee guida per l'applicazione delle deroghe, cosa che non ha fatto, lasciando le Regioni ad affrontare problematiche gravi che dove vano essere risolte a monte. Infatti con l'art. 42 della Legge Comunitaria, le Regioni sono state di fatto spogliate dalla possibilità di attuare provvedimenti di deroga in maniera legittima». L'assessore ha informato quindi i cacciatori di aver sollecitato un'apposita riunione in Conferenza Stato/Regioni per richiedere al Governo l'inizio di tale iter o, in alternativa, un immediato atto normativo che possa consentire il prelievo dello storno, che risulta in crescita su tutto il territorio nazionale ma un eventuale atto autorizzativo delle deroghe approvato a livello regionale potrebbe realisticamente causare l'avvio esecutivo delle procedure di infrazione producendo così una drastica riduzione dei fondi europei destinati al sostegno dello sviluppo rurale. L'assessore ha poi ricordato che il punto debole delle argomentazioni per favorire la deroga è la complicata dimostrazione e certifica dei danni denunciati e direttamente riconducibili allo storno (nell'anno 2009, soli € 50.000 e soltanto sul territorio di 18 comuni toscani).

«Capisco profondamente le difficoltà che vivete, sono anche mie e del governo regionale. Vi assicuro che il momentaneo esito scoraggiante di questa vicenda non allenterà l'impegno mio e della Giunta per dare soluzione al problema, con la messa in atto di tutte le azioni necessarie a sollecitare, obbiettivo primario, la reintroduzione dello storno nell'el enco delle specie cacciabili e nell'immediato per ottenere l'emanazione da parte del Governo di quelle "linee guida" che ci consentirebbero, pur in ritardo, di adottare un provvedimento che autorizzi il prelievo già in questa stagione» ha concluso Salvadori. Auspichiamo che la stessa determinazione venga messa in campo dalla Regione per sostenere l'agricoltura a basso impatto ambientale e tutte quelle azioni che nell'interesse generale (ad esempio tutela dell'ambiente) possano essere adottate dal settore agricolo anche per integrare il suo reddito. A tal fine non si può prescindere dalla ricerca e dall'innovazione che invece con lo smantellamento dell'Arsia pare dimenticata.

 

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