[18/10/2010] News toscana

Ecosistema urbano: le prestazioni delle cittą toscane e i primi commenti

FIRENZE. Come sempre luci ed ombre, ma complessivamente non esce bene la Toscana nell'identikit dell'Italia delle città, disegnata da Ecosistema Urbano (vedi articolo collegato). Secondo il rapporto, nella nostra regione nonostante la discreta qualità dell'aria, i bassi consumi di acqua, un trasporto pubblico sufficiente, una buona dotazione di spazi per le bici, un'ottima presenza di aree verdi e Ztl, sono presenti ancora molte note negative quali l'allarme rosso per la produzione dei rifiuti e consumi energetici. Scendendo nel dettaglio della classifica, bene Siena che si piazza al 6° posto a livello nazionale; la città del Palio potrebbe aspirare a posizioni ancora più prestigiose se migliorasse nella produzione procapite di R.S.U, nel consumo di carburanti, nel consumo elettrico domestico procapite e per l'alto numero di motocicli circolanti. Tutti settori in cui sarebbe necessaria una drastica riduzione visto che per questi aspetti Siena è ubicata nella bassa classifica. Rispetto allo scorso anno migliora leggermente Livorno arrivando al 10° posto. Le criticità maggiori sono rappresentate dal consumo di benzina e diesel e dal numero di motoveicoli circolanti. La città capoluogo della Toscana occupa la parte centrale della classifica (45° posto era 38° nella passata edizione). A Firenze si registrano flessioni in settori chiave della ricerca che determinano il calo nella classifica generale. Troppi i rifiuti prodotti, troppo elevato il numero di motoveicoli, male la depurazione delle acque e i consumi domestici di elettricità.

Tra conferme, leggeri passi in avanti o piccoli decrementi rispetto all'anno precedente, secondo i dati del rapporto di Legambiente, due sono le situazioni particolarmente critiche in Toscana: Grosseto e Pistoia. La città maremmana è al 77° posto con un decremento di 22 posizioni rispetto all'anno precedente. A determinare questa classifica l'elevato consumo di carburanti (591 kep/ab/a), le elevate perdite della rete idrica, la produzione dei rifiuti, il numero limitato di spazio destinato al verde urbano. Pistoia perdendo 16 posizioni si classifica all'85° posto (in fondo classifica), a causa principalmente dell'elevato  consumo di carburanti, delle scarse certificazioni ISO14001 e per le politiche energetiche. A seguito di questi dati non si è fatto attendere un primo commento dell'amministrazione comunale: «Evidentemente quanti si trasferiscono a Pistoia dagli altri capoluoghi dell'area metropolitana sono stati consigliati male. Siamo noi a dover fare le valige- ha sottolineato il vice sindaco Mario Tuci- Mi pare che questa classifica rappresenti una realtà ben diversa da quella che vivono i cittadini ogni giorno. Tra l'altro il focus di Legambiente prende in esame alcuni indicatori che esulano da quel che un'amministrazione comunale può fare per rendere la città più vivibile e rispettosa dell'impatto ambientale. Insomma, asserire che tra Pistoia e Prato ci siano settanta posizioni di differenza, in termini di vivibilità, mi pare sinceramente che sia una sfida al buon senso» ha concluso Tuci.

Soddisfatto invece il sindaco di Livorno Alessandro Cosimi (Nella foto): «E' un riconoscimento non solo all'amministrazione comunale,  ma alle aziende pubbliche che operano nei diversi settori ambientali ed anche a quelle private che hanno migliorato i propri standard». Cosimi aggiunge che questo risultato serve però più che altro come «spinta a migliorare la qualità della vita nella città e - sottolinea- è un dato che fa anche giustizia degli stereotipi con cui alcuni ci descrivono. I dati comunque non ci distraggono dalle preoccupazioni per ciò che avverrà nel prossimo futuro quando i bilanci dei Comuni, a seguito dei tagli della manovra governativa, faticheranno  non poco a mantenere gli standard di qualità oggi raggiunti, come ad esempio nel trasporto pubblico locale. Ma - conclude-  Livorno non si sottrae neanche a questa sfida».

Non ce ne voglia Cosimi, ma come diciamo nel pezzo nazionale (vedi link) queste classifiche, non per colpa di chi volontariamente ogni anno le fa come Legambiente, ma per mancanza di un controllo vero e proprio e di indici standardizzati e certificati da enti terzi, lasciano dei grandi dubbi. Livorno nel 2007 era al 4° posto, poi nel 2008 era al 24°, nel 2009 al 12° e quant'anno al 10°. Se vi state domandando il perché di questa altalena, vi state facendo esattamente la stessa domanda che ci poniamo e poniamo anche noi...

Torna all'archivio