[19/10/2010] News toscana

Riordino enti in Toscana: centro-sinistra verso la proroga degli organi. Il Pdl vuole i commissari

FIRENZE. La maggioranza di centro-sinistra della commissione ambiente del Consiglio regionale della Toscana oggi si è schierata compatta sulla proposta di legge per la permanenza in carica di amministratori di enti e agenzie regionali (Arpat, Irpet, Artea, Arsia) che dovrebbero scadere il 5 novembre. Il presidente della commissione Vincenzo Ceccarelli (Pd) ha sottolineato che è «Del tutto ragionevole evitare rinnovi che oggi sarebbero impropri, viste le intenzioni di razionalizzazione e riorganizzazione che dovranno essere compiute». Il termine proposto dalla Giunta è quello della legge di riordino del sistema enti regionali e comunque non oltre il 31 giugno 2011. La proposta di legge, che non comporta oneri aggiuntivi al bilancio regionale, specifica che «Organi ed enti dipendenti oggetto di un intervento legislativo di riordino, necessitano una proroga per il tempo strettamente necessario all'approvazione della riforma», anche per rispettare i «Principi di efficacia ed efficienza sanciti dalla legge 241 del 1990». Gli enti interessati sono governati da organi la cui durata coincide con quella della legislatura e il cui rinnovo è previsto entro il 20 settembre 2010. Attualmente sono già in regime di prorogatio che scadrà al termine dei 45 giorni utili al presidente Enrico Rossi (Nella foto) per operare rinnovi o cambi.

Contrario il Pdl che per bocca del suo consigliere Paolo Marcheschi ha lanciato l'attacco ad una «proroga che non vorrei diventasse definitiva». Marcheschi ha anche chiesto se «La scadenza di amministratori è davvero così imminente?» e ha fatto rilevare la contraddizione con «L'ansia che dovremmo avere per arrivare, in tempi brevi, ad una razionalizzazione realmente efficiente di spese e enti così come peraltro annunciato dal presidente Enrico Rossi». No secco dal portavoce dell'opposizione di centro-destra, Stefania Fuscagni, «È prassi non prolungare i precedenti amministratori quando siamo in odor di riorganizzazione. Non commissariare non favorisce il riordino che si è annunciato di volere operare».

Anche il vicepresidente della commissione, Andrea Agresti (PdL) ha espresso tutta la sua contrarietà: «Un segnale di volontà, considerata l'attività pressoché nulla di questo Esecutivo, sarebbe stato un commissariamento non certo una proroga». L'esponente grossetano del Pdl non è convinto della «Capacità di rispettare i tempi da parte di questa Giunta» dice che come consigliere e membro di commissione non ha avuto «Il tempo necessario per analizzare atti importanti sui quali l'approfondimento e una discussione ampia sarebbero necessari».

A difendere l'impostazione del lavoro dagli attacchi del centro-destra è stato il segretario della commissione ambiente, Giovanni Ardelio Pellegrinotti (Pd): «Se non vogliamo bloccare l'attività di questi organismi dobbiamo votare per una proroga». Ceccarelli ha ribadito che «È quasi oggettivo votare a favore. Anche dall'opposizione emerge chiara la condivisione per una razionalizzazione degli enti e nel merito entreremo quando la proposta ci arriverà. Certo sollecitiamo la Giunta a procedere in tempi bervi. Sarebbe però assurdo costringere l'Esecutivo a procedere verso rinnovi che sarebbero del tutto impropri. I rischi sarebbero alti. Dal 5 novembre prossimo tutti gli atti sarebbero a rischio nullità».

Monica Sgherri (Federazione della Sinistra/Verdi) ha espresso un si convinto: «I commissariamenti non sono un passo avanti. Lo abbiamo fatto per gli Ato perché disposizioni nazionali ne sanciscono l'eliminazione e ci siamo dovuti concedere del tempo per intervenire. Nel caso di questa proposta di legge invece, la proroga è la soluzione migliore anche perché, per quanto attiene gli enti interessati, il giudizio è positivo anche per eticità dei costi».

Favorevole anche Marta Gazzarri (Idv) che ha auspicato «Tempi brevi per una legge di riordino del sistema enti indirizzata su un percorso di risparmi e di efficienza. I mesi suggeriti dall'Esecutivo saranno necessari per attivare un lavoro che la fretta potrebbe invalidare con scelte poco ponderate».

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