[20/10/2010] News toscana

L'assessore Marson: «Il paesaggio, bene essenziale per la qualità della vita»

FIRENZE. Il paesaggio come risorsa essenziale per la qualità della vita, come elemento chiave del benessere individuale e sociale. E' uno dei passaggi chiave della Convenzione europea del paesaggio, adottata proprio a Firenze il 20 ottobre di 10 anni fa, promossa dal Consiglio d'Europa con la partecipazione attiva ai lavori preparatori delle giunte regionali toscane guidate da Vannino Chiti e Claudio Martini, impegno che oggi continua con l'ospitatalità data nella Villa di Careggi alla Rete Europea degli enti locali e regionali (Recep) e alla rete di università Uniscape per l'attuazione della convenzione. Riletto oggi, il testo della Convenzione stupisce per la sua lungimiranza e per il suo essere più avanti della realtà con cui ci misuriamo quotidianamente, ad esempio nell'impegno dei firmatari (oggi gli Stati che hanno aderito sono diverse decine, dal Portogallo al Kazakistan) a "integrare il paesaggio nelle politiche di pianificazione del territorio, urbanistiche e in quelle a carattere culturale, ambientale, agricolo, sociale ed economico, nonché nelle altre politiche che possono avere un'incidenza diretta o indiretta sul paesaggio".

La Convenzione di fatto ci ricorda come l'identità europea sia fondata sulla diversità e specificità dei paesaggi urbani e rurali che riflettono una cultura civica costruita nei secoli. Oggi le politiche regionali in questo campo hanno due riferimenti: la Convenzione europea e il Codice nazionale dei beni culturali e del paesaggio, appro vato nel 2004 e modificato nel 2007. Entrambi i riferimenti hanno in comune il fatto di invitarci a considerare non soltanto le eccellenze paesaggistiche, ma tutto il territorio, comprese quindi le aree degradate da riqualificare. E' ciò che ci apprestiamo a fare innanzitutto perfezionando e portando all'approvazione il Piano paesaggistico della Regione Toscana.

Un impegno che richiede di migliorare la conoscenza del paesaggio, dei suoi caratteri e delle sue regole di trasformazione, e di utilizzare strumenti appropriati per la sua rappresentazione, definendo infine una normativa adeguata.
E tuttavia, anche se l'articolo 145 del Codice individua il Piano paesaggistico come strumento cogente nei confronti dei piani di settore, una visione solo vincolistica rischia di produrre risultati insufficienti (basta considerare la situazione delle coste italiane, teoricamente tutte vincolate). La sfida è dunque quella di riuscire a sviluppare politiche davvero integrate tra i diversi settori dell'intervento pubblico, oltre che partecipate con tutti coloro che sono disponibili a prendersi cura del territorio e del paesaggio in cui vivono. Una sfida che vede segnali interessanti giungere in tal senso dal Ministero per le politiche agricole e forestali con un nuovo documento che cerca di coniugare politiche agricole e paesaggio, e che noi cercheremo di praticare per quanto possibile già nell'integrazione al Piano di indirizzo territoriale per il parco della Piana fiorentina.

* assessore regionale al governo del territorio Anna Marson

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