[26/08/2009] News

Scoperto un nuovo crostaceo, cieco ed ermafrodita, nel tunnel di Atlantide

LIVORNO. Una specie fino ad ora sconosciuta di crostacei privi di occhi, che i ricercatori hanno chiamato Speleonectes atlantida (nella foto) è stata scoperta all'interno del tunnel Atlantida, il più lungo "tubo" naturale sottomarino conosciuto al mondo che si trova a Lanzarote, nelle isole Canarie, al largo della costa occidentale nordafricana. Uno dei tunnel che si favoleggia raggiungessero la mitica Atlantide prima che il mare la inghiottisse.

Secondo gli scienziati la scoperta avrebbe interessanti implicazioni per capire l'evoluzione di un antico gruppo di crostacei che saranno descritte dettagliatamente nel numero di Marine biodiversity che uscirà a settembre.

La spedizione sottomarina a Lanzarote è stata particolarmente fruttuosa, visto che gli speleologi subacquei si sono imbattuti anche in due specie di anellidi finora sconosciute.

Il tunnel di lava solidificata in cui vive il crostaceo è lungo 1.500 metri e si è formato circa 20.000 anni fa, quando nell'isola di Lanzarote esplose il vulcano Monte Corona e la roccia fusa scorreva dalla terra verso il mare.

Su Live Science, che ha pubblicato le prime anticipazioni della scoperta, Stefan Koenemann, un ricercatore dell'università di medicina veterinaria di Hannover, in Germania, spiega che «Il tunnel si è formato perché la lava in superficie raffredda più velocemente e solidifica rispetto al centro del flusso. Attualmente, non ci sono vulcani attivi a Lanzarote. L'ultima eruzione ha avuto luogo nel XVIII secolo».

Si pensava che questo budello di lava non ospitasse forme di vita autoctone, ma invece è stato trovato questo singolarissimo abitante lungo o tra i 10 e i 20 millimetri e che appartiene alla classe Remipedia, crostacei che vivono solo nelle grotte e solitamente privi di occhi ed ermafroditi.

Lo Speleonectes atlantida è simile ai suoi parenti e si è adattato alla vita in questo buio tunnel grazie alle lunghe antenne che gli spuntano dalla testa e ai molti "peli" lungo il corpo che servono da sensori per spostarsi e trovare cibo in un ambiente estremo e con prede limitate.

Il crostaceo del tunnel è dotato di possenti mascelle ed arti uncinati che gli servono a catturare ben 16 altre specie animali che frequentano la caverna di lava e che possono essere anche 2 volte più grandi di lui/lei, ma questi crostacei sono anche filtratori e scavatori, quindi in grado di utilizzare una vasta varietà di alimenti, un'adattabilità che ha permesso la loro sopravvivenza ed adattamento a questo ambiente sottomarino estremo.

Lo speleonectes atlantida somiglia ad un altro remipede, lo Speleonectes ondinae, anch'esso presente nel tunnel.

Le diverse specie di remipedi, circa una ventina, vivono in caverne marine dei Caraibi, dall'altra parte dell'oceano Atlantico e gli scienziati pensano che le due specie presenti alle Canarie siano reliquie viventi di un passato molto lontano, rimate isolate in queste isola vulcaniche dalla deriva delle placche continentali.

Su Live science Koenemann spiega che «La prima specie riconosciuta nel tunnel, speleonectes ondinae, è stata considerata come un isolato relitto che si è separato dalla sua principale area di distribuzione nei Caraibi moltissimo tempo fa, presumibilmente più di 200 milioni di anni fa».

Lo speleonectes atlantida sembra invece uno dei tanti singolari "giovani" frutti che l'evoluzione semina nel pianeta occupando anche le più improbabili e "invivibili" nicchie.

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