[27/10/2010] News toscana

Fra le biomasse contese e quelle che finiscono all'estero, c'è di mezzo la solita legge confusa

FIRENZE. Secondo Federlegno, le biomasse in legno utilizzate come combustibile stanno mettendo in crisi l'industria dei pannelli truciolari. Venerdì prossimo, 29 ottobre , le imprese made in Italy del settore partecipano all'Action Day, iniziativa europea che prevede uno stop di almeno 2 ore in tutto il comparto per protestare contro l'uso continuo di legno di scarto per la combustione anziché per il riciclo.

Infatti secondo Assopannelli, l'utilizzo da parte degli impianti a biomassa di ingenti quantità di legno come combustibile porta a una scarsità della materia prima e ad un conseguente rincaro dei prezzi dei pannelli. Per loro la questione in termini economico- ambientali deve essere la priorità del riciclo rispetto alla combustione, garantendo il "carbon stock," cioè l'imprigionamento della CO2 all'interno dei semilavorati quale abbattimento reale del gas.

I"nemici ", cioè gli impianti di cogenerazione, alimentati anche da fonti rinnovabili come le biomasse solide vergini, hanno la caratteristica di produrre energia e calore tramite legna vergine. Non si parla di impianto in senso stretto, ma di un "sistema" o meglio di una intera "filiera produttiva" che utilizza scarti e materiali naturali di scarso valore offrendo una opportunità per il territorio (filiera corta).
La materia prima energetica è di natura vegetale e questo consente una serie di vantaggi tecnologici e ambientali, primi fra tutti il fatto che la combustione delle biomasse produce una quantità di emissioni di biossido di carbonio CO2 (anidride carbonica) pari alle quantità assorbita dalla pianta per crescere ed è pertanto facilmente riassorbibile dall'ecosistema naturale.

In questa lotta per l'approvvigionamento sappiamo di aziende toscane che non riescono a smaltire ingenti quantitativi di cippato e altro materiale ligneo, scarti giornalieri di lavorazione, che sono inviati in altri paesi europei per lo smaltimento tramite combustione.

Questo materiale sembrerebbe non poter andare agli impianti di cogenerazione, essendo in prevalenza scarti di legno trattato con vapore. Diciamo sembrerebbe perché, secondo quanto previsto dal D.L 152/2006 (Codice Ambientale), per esser tali le biomasse sono "..materiale vegetale prodotto dalla lavorazione esclusivamente meccanica di legno vergine e costituito da cortecce, segatura, trucioli, chips, refili e tondelli di legno vergine, granulati e cascami di legno vergine, granulati e cascami di sughero vergine, tondelli, non contaminati da inquinanti" ma questa norma ha visto l'integrazione della L.99/2009, che ha inserito le parole «e dal trattamento con aria, vapore o acqua anche surriscaldata» alla dizione "lavorazione esclusivamente meccanica" descritto dal codice ambientale. Integrazione poi confermata nel decreto Milleproroghe.
Questo materiale può essere inviato o no alla cogenerazione? Se si, può alleggerire in parte la richiesta di mercato che tanto preoccupa Assopannelli? E' solo un problema di autorizzazioni?

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