[02/11/2010] News

La ricetta di Legambiente per aumentare (da subito) i livelli di sicurezza idrogeologica del Paese

FIRENZE. In seguito ai drammatici eventi che si sono verificati in provincia di Massa, Legambiente si è messa a fare due conti ed ha indicato qual è a suo parere la strada per aumentare i livelli di sicurezza sul territorio italiano.

Dall'ottobre 2009 ad oggi sono stati stanziati 238.394.400,00 euro per intervenire e recuperare i danni delle principali emergenze idrogeologiche nel nostro Paese. Un miliardo di euro è la cifra stanziata dal ministero dell'Ambiente per la messa in sicurezza. Ma, precisa Legambiente, con un milione e mezzo di euro si possono realizzare 7 diverse tipologie di intervento concreto sui fiumi minori per mettere concretamente in sicurezza un comune.

«L'ennesima gravissima tragedia legata al maltempo e al dissesto idrogeologico ci impone di ragionare concretamente e rapidamente sugli effettivi interventi necessari a mettere in sicurezza il Paese e la popolazione che purtroppo, sempre più spesso, a causa dei fenomeni climatici estremi, saranno esposti al rischio - ha sottolineato il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza (Nella foto) -. Più che continuare a pensare a quanto può costare una generica messa in sicurezza complessiva del Paese, bisognerebbe cominciare ad agire concretamente e utilizzare il famoso miliardo di euro stanziato dal ministero dell'Ambiente per mettere in sicurezza 600 comuni ogni anno». L'associazione ambientalista suggerisce di partire da interventi sul reticolo idrografico minore mettendo momentaneamente da parte quelli sui grandi bacini, più complessi e costosi. «Con circa un milione e mezzo di euro è possibile intanto realizzare opere come la manutenzione ordinaria dei tratti cittadini, la stabilizzazione del movimento franoso, gli interventi di ingegneria naturalistica, la demolizione delle case in alveo ecc. Tutti interventi necessari e concretamente realizzabili che, con le debite proporzioni, possono essere riproposti in tantissimi comuni per rendere sicuri i territori solcati da torrenti e fiumare. E se questo non bastasse a sistemare tutte le emergenze e le situazioni a rischio del Paese, permetterebbe però di agire con esiti determinanti in tante località, circa 600 ogni anno, che sarebbero messe al sicuro concretamente  invece di perdere tempo a pensare a quale enorme cifra potrebbe servire per sistemare tutta la Penisola» ha concluso Cogliati Dezza.

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