[03/11/2010] News

Anche l'Ue firma il protocollo aggiuntivo per la protezione delle coste e delle acque dell'Atlantico nordorientale contro l'inquinamento

LIVORNO. L'Unione europea è parte dell'accordo di cooperazione per la protezione delle coste e delle acque dell'Atlantico nordorientale contro l'inquinamento. Ma una controversia politica sui confini nel Sahara occidentale ha impedito la ratifica dell'accordo di Lisbona da parte della Spagna e del Marocco, controversia risolta grazie al protocollo che modifica l'accordo di Lisbona.

Dunque, adesso l'Ue conclude il protocollo aggiuntivo dell'accordo di cooperazione per la protezione delle coste e delle acque dell'Atlantico nordorientale contro l'inquinamento e sostituisce la parte sulla zona di applicazione dell'accordo di Lisbona.

L'accordo si applica alla regione nord-orientale dell'Oceano Atlantico, delimitata dai confini esterni della zona economica esclusiva di ogni Stato firmatario e dai confini stabiliti da altri accordi regionali, come l'accordo concernente la cooperazione in materia di lotta contro l'inquinamento del Mare del Nord causato dagli idrocarburi e da altre sostanze pericolose (accordo di Bonn) e la convenzione per la protezione del mare Mediterraneo dall'inquinamento (convenzione di Barcellona).

L'accordo di Lisbona, che è stato firmato il 17 ottobre 1990 dal Portogallo, dalla Spagna, dalla Francia, dal Marocco e dalla Comunità europea, non è stato però ratificato dalla Spagna e dal Marocco a causa di una questione politica sui confini nel Sahara occidentale. In particolare sulla zona di applicazione dell'accordo indicata dallo stesso accordo (articolo 3, lettera c): "a sud, dal limite meridionale delle acque sottoposte alla sovranità o alla giurisdizione del regno del Marocco".

Con il protocollo modifica, dunque, viene sostituito con "a sud, dal limite meridionale delle acque sottoposte alla sovranità o alla giurisdizione di uno qualsiasi degli Stati contraenti".

 

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