[03/11/2010] News toscana

Soppressione Ato, commissari & moratorie prossime venture

FIRENZE. Conto alla rovescia per la soppressione degli Ato (Ambiti territoriali ottimali) - gli enti pubblici di regolazione che sovrintendono alla gestione dei servizi pubblici idrici e dei rifiuti - prevista per il 31 dicembre dalla Legge 42/201, che modifica l'art. 191 della Legge Finanziaria 2010. La Regione Toscana ha annunciato pochi giorni fa il via libera all'Ato unico per l'acqua (al posto dei sei attuali) confermando tre Ato per i rifiuti, con le funzioni (e le gare da bandire) affidate a quattro commissari in attesa della riorganizzazione degli Ato e dell'intero sistema dei servizi pubblici locali.

Il provvedimento sarà allegato alla legge finanziaria regionale, e conterrà le indicazioni sulle funzioni di regolazione dei servizi pubblici: ai commissari saranno affiancate le assemblee consultive costituite dai sindaci locali.

Questo percorso si incrocia con quanto previsto con la recente pubblicazione del regolamento attuativo dell'articolo 23 bis della Legge Finanziaria, il passaggio che sembrerebbe aver concluso l'agognata riforma nazionale dei servizi pubblici locali orientata alla liberalizzazione. La norma nazionale chiarisce le 2 modalità di affidamento del servizio ammissibili: la gara per la concessione ed il partenariato pubblico-privato, la spa mista con partner privato, procedure di evidenza pubblica in linea con i principi europei di concorrenza.

Il regolamento ha anche ristretto quasi totalmente la possibilità di affidamenti in house nel settore rifiuti.

Ma poiché, come abbiamo visto sopra, le Regioni sono impegnate, in modi molto variegati tra loro, nella definizione degli "enti" che sostituiranno gli Ato, ecco che vengono a mancare nel momento cruciale i soggetti legittimati ad effettuare gli affidamenti ( tramite gare) in sostituzione degli affidamenti in essere (la cui scadenza anticipata già prevista dallo stesso art. 23).

Tra l'inizio del 2011 e l'inizio del 2012 molte società pubbliche toscane che gestiscono servizi ambientali vedranno decadere l'affidamento sin qui avuto, ma la loro composizione societaria, con quote in mano a soggetti privati, non gli permette la partecipazione alla nuova gara di affidamento, dovendo prima liquidare la componente privata (emblematici i casi della Geofor e della Rea).

Quindi sospensione del pubblico servizio? Non scherziamo, le emergenze rifiuti che ci sono già bastano e avanzano.
Allora?

La parola che gira è quella che in Italia è più usata a seguito di complicazioni legislative e conseguenti quadri oscuri: moratoria.
Cioè slittamento in avanti dei termini di abolizione degli Ato, così da consentire alle Regioni di completare il percorso di definizione delle leggi regionali sui servizi pubblici locali e al contempo garantire alle società pubbliche, soprattutto nel settore rifiuti, di effettuare i passi indispensabili per legge al fine di poter partecipare alle gare di affidamento.

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