[08/11/2010] News

Scorie nucleari. Arrivato in Germania il "train d'enfern"

LIVORNO. Alle 9,30 di stamattina, il "train d'enfer" proveniente dalla Francia,  carico di scorie nucleari, è riuscito ad arrivare al punto di scarico di Dannenberg Ost, in Germania, dove gli 11 container Castor saranno caricati su camion per percorrere gli ultimi 25 km fino al centro di stoccaggio di Gorleben, già presidiato da decine di migliaia di dimostranti. Ambientalisti ed antinucleari francesi e tedeschi hanno reso durissimo il tragitti al "train d'enfern" carico di 123 tonnellate di scorie nucleari vetrificate che Areva ha rimandato in Germania. Già il 5 novembre a Caen dei manifestanti si erano incatenati ai binari della ferrovia riuscendo a ritardare il treno per 3 ore e costringendolo a cambiare nella notte l'itinerario "segreto" scoperto e reso noto da Greenpeace. Solo così il più grande convoglio di scorie nucleari della storia è riuscito a raggiungere la frontiera tedesca, dove però lo aspettavano migliaia di agguerritissimi attivisti antinucleari che stanno guadagnando sempre più consenso dopo che il governo democristiano-liberale di Angela Merkel ha deciso di prolungare la vita delle centrali nucleari oltre il 2020. Greenpeace France aveva anche inviato alle autorità tedesche le immagini dell'analisi termografica del convoglio delle scorie che rivelano una fonte di calore anomala nei vagoni Castor 6 e 7, chiedendo di fermare subito il "train d'enfer".

Anche in Germania i manifestanti si sono incatenati ai binari ed hanno cercato di impedire fisicamente l'avanzata del treno. Domenica mattina a circa 30 km da Metzingen, 250 attivisti hanno cercato di fare le barricate sulla ferrovia e  la polizia ha cercato di disperderli utilizzando cannoni ad acqua e gas lacrimogeno. Christophe Kleine, il portavoce di uno dei gruppi più attivi, ha accusato la polizia di un uso eccessivo della forza : «Tutta la foresta intorno alla ferrovia era piena di gas lacrimogeno». Secondo il portavoce della polizia Markus Scharf, gli antinucleari hanno lanciato razzi di segnalazione in direzione della polizia ed hanno tentato di dar fuoco ad un veicolo blindato con un bomba Moltov.

Gli scontri ed i blocchi hanno impedito al convoglio nucleare di arrivare in orario a Gorleben, ma rispetto agli scontri violenti l'aria che si respirava ieri a Danneberg, tappa finale del convoglio, era quella di un'allegra protesta contro il dodicesimo rimpatrio di scorie nucleari tedesche in 15 anni e contro la politica energetica del governo.

Stamattina un comunicato di Réseau "Sortir du nucléaire" rivelava che il "train d'enfer" è stato costretto a fare un periplo di oltre 2.500 km  dopo la sua partenza da Valognes, nella  Manche e che in mattinata aveva raggiunto Dahlenburg, a 40 km del terminal ferroviario di Dannenberg: «In effetti, ieri sera la polizia ha capitolato di fronte alla presenza massiccia di manifestanti sulle strade e intorno al treno l'ha fermato».
Gli 11 container Castor scaricati a Dannenberg Ost, e raggiungeranno la loro destinazione, ma gli antinucleari hanno già avuto la loro vittoria: è la prima volta che un convoglio nucleare ci mette così tanto per arrivare a destinazione. Gli slogan che circolano di più sono "Società nucleare - Stato di polizia" e La résistance anti-nucléaire ne connait pas de frontière - Unser Widerstand kennt keine Grenzen"  e  "Sortir du nucléaire" ha pubblicato sul suo sito internet un video che dimostra «le violenze poliziesche perpetrate nella giornata del 7 novembre su dei militanti che gridavano "Keine Gewalt! - Non à la violence!"»

Secondo Charlotte Mijeon, portavoce di Réseau "Sortir du nucléaire «Queste violenze poliziesche intollerabili contro dei manifestanti tanto determinati quanto pacifici, fanno eco a quelle subite in Francia dai militanti di Ganava (Groupe d'actions non-violentes antinucléaire), confermando così il celebre adagio "Société Nucléaire - Société policière"».

Stanotte alle 21, 30 il treno era stato bloccato a Dahlenburg, a 10 m dalle abitazioni e la polizia diceva che il blocco dei manifestanti sarebbe stato disperso entro stamani alle 9, ma nessuno sa davvero cosa succederà negli ultimi km: la mobilitazione tedesca sembra molto estesa e posti di blocco stradali e ferroviari sono dappertutto nel Wentland. Più di 1.200 persone stanno bloccando le via di accesso al centro di stoccaggio di Gorleben e si preparano ad un soggiorno prolungato. 5.000 persone avevano già bloccato il convoglio a Luneburg (in 5 punti) ed hanno mollato solo dopo gli attacchi della polizia. Scontri e scaramucce sono durati per tutta la notte a Harlingen e Oldendorfer Brücke ieri sera le 3 superstrade B191, B216 e B248 del Wendland erano bloccate. La polizia ha arrestato gruppi di manifestanti a Lünebourg e stanotte alle 1,30 la polizia ha attaccato duramente i manifestanti ad Harligen procedendo a fermi.

Intanto Réseau "Sortir du nucléaire" denuncia il fatto che «i sindaci dei numerosi comuni attraversati non sono stati informati del assaggio del treno radioattivo che doveva raggiungere  la Germania. Il  "train d'enfer" ha pertanto percorso 1.500 km in Francia attraverso 12 dipartimenti. Tenendo gli eletti dal popolo nella più assoluta ignoranza delle loro attività, Areva e la lobby nucleare dimostrano tutto il loro disprezzo verso la democrazia. Una vera Chernobyl su rotaie è circolata in Francia per 24 ore da ovest ad est  ed hanno voluto che i cittadini non ne sapessero niente».

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