[08/11/2010] News

La Commissione chiede agli Stati membri la restituzione di 578,5 milioni di euro di spese della Pac

BRUXELLES. Con una decisione adottata oggi, la Commissione europea ha chiesto agli Stati membri di restituire 578,5 milioni di euro di fondi Ue indebitamente spesi. «Queste somme - spiega la Commissione - riconfluiranno nel bilancio dell'Unione in seguito all'accertamento di violazioni delle norme sulla spesa agricola e di inadempienze nelle procedure di controllo applicate dagli Stati membri. Se infatti gli Stati membri sono responsabili del pagamento e della verifica delle spese della politica agricola comune (Pac), spetta alla Commissione controllare che essi abbiano fatto un uso corretto dei fondi».

La decisione recupererà fondi da: Bulgaria, Cipro, Repubblica ceca, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Irlanda, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Romania, Slovenia, Spagna e Svezia. I Paesi che responsabili delle maggiori violazioni della Pac sono Grecia (che ne ha molteplici e di grosso valore), Bulgaria, Olanda, Portogallo e Romania,  ma anche l'Italia dovrà restituire parecchi milioni di euro: 1.688.000 di euro per latte e prodotti lattiero-caseari,  applicazione non corretta di sanzioni relative al tenore di latte in polvere negli alimenti per animali negli esercizi finanziari dal 2003 al 2005; 22.814.000 euro per Aiuti per superficie, carenze nei controlli eseguiti e nel sistema di identificazione delle particelle agricole (Sipa) e di informazione geografica (Sig) per le domande del 2006, applicazione non corretta di riduzioni ed esclusioni nel 2007 e mancato incremento del tasso di controlli nel settore della frutta a guscio nella campagna 2004/05 a seguito dell'elevata percentuale di irregolarità constatate; 14.257.000 euro per Audit finanziario, carenze nella gestione dei debitori per l'esercizio finanziario 2009.

Il commissario europeo all'agricoltura e allo sviluppo rurale, Dacian Cioloș, ha spiegato così la decisione: «Ci stiamo adoperando per controllare attentamente la spesa agricola e garantire che il denaro del contribuente sia speso bene».

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