[08/11/2010] News

Benzo(a)pirene: Legambiente presenta la petizione alla Camera

ROMA: Domani Legambiente presenterà nel corso di un'audizione in Commissione ambiente alla Camera dei deputati la petizione sul benzo(a)pirene lanciata un mese fa per chiedere al governo di rivedere con urgenza il decreto legislativo 155/2010, più conosciuto  come "legge salva Ilva", che secondo l'associazione «Ha peggiorato la normativa sulla presenza di questo inquinante killer nell'aria delle grandi città italiane». Il Cigno Verde può già vantare l'adesione di nomi illustri della politica di entrambi gli schieramenti, del sindacato e del mondo scientifico come Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd, Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia e leader di Sel, Adriana Poli Bortone, senatrice del movimento Io  Sud,Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, segretario generale della Fiom, Francesco Schittulli, presidente Pdl della Provincia di Bari e della Lega italiana lotta ai tumori,e Ippazio Stefàno, sindaco di Taranto, dal presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza. Tra i firmatari figurano anche  Roberto Della Seta, capogruppo del Pd in Commissione ambiente del Senato, Francesco Ferrante, senatore e responsabile delle politiche sui cambiamenti climatici del Pd, Alessandro Bratti, capogruppo Pdin Commissione ambiente della Camera, Lorenzo Nicastro, assessore alla qualità dell'ambiente della Regione Puglia, Angela Barbanente, assessore alla qualità del territorio della Regione Puglia, Carmelinda Lombardi, assessore alle politiche sociali della Provincia di Barletta, Andria e Trani, Paolo Crosignani, direttore Registro tumori ed epidemiologia ambientale dell'Istituto tumori di Milano, Fabrizio Bianchi,epidemiologo ambientale del Cnr di Pisa, Roberto Romizi, presidente nazionale dei Medici per l'ambiente.

Con la petizione Legambiente chiede di ripristinare il termine temporale del 1999 per il raggiungimento dell'obiettivo di 1 nanogrammo per metro cubo nelle città con oltre 150mila abitanti, oltre ad un maggior controllo sulla qualità dell'aria che respiriamo nelle nostre città.

Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente, ricorda che «Nonostante il benzo(a)pirene sia un potente cancerogeno, il governo con un decreto approvato in piena estate ha prorogato al 31 dicembre 2012 la scadenza per ridurre la sua concentrazione nell'aria sotto la soglia di 1 nanogrammo per metro cubo. È una proroga imperdonabile che prolunga l'esposizione di milioni di cittadini ad un inquinante killer in città come Taranto, Trieste, Venezia o Padova o aree metropolitane come quelle di Milano e Torino. Per questo chiederemo alla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati di attivarsi per convincere il governo a fare marcia indietro. Occorre ristabilire il potere d'intervento delle Regioni sull'inquinamento da benzo(a)pirene per attuare misure efficaci per il raggiungimento dell'obiettivo che, vale la pena ricordarlo, è stato raggiunto da tempo in diverse città italiane. La riduzione delle emissioni di benzo(a)pirene deve essere ottenuta con interventi sugli impianti industriali e sulle altre fonti con costi anche rilevanti, perché il diritto alla salute dei cittadini e dei lavoratori va garantito in ogni caso. Solo con un'industria innovativa e davvero sostenibile, infatti, il nostro Paese sarà in grado di affrontare in modo efficace la crisi economica e occupazionale, esorcizzando disastrose ipotesi di delocalizzazione degli impianti».

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