[09/11/2010] News

Emissioni industriali, l'Ue adotta norme pił severe

BRUXELLES. Ieri il Consiglio dell'Unione europea ha adottato una normativa che consentirà di ridurre le emissioni dei grandi impianti di combustione in tutta l'Ue e che dovrebbe portare ai cittadini europei benefici sotto il profilo ambientale e sanitario, tra cui un calo dei decessi prematuri stimato in 13.000 casi l'anno. Le norme più severe in materia di emissioni industriali erano state proposte dalla Commissione Ue nel dicembre 2007 ed oggi spiega che «La nuova normativa consentirà inoltre notevoli risparmi grazie alla riduzione degli oneri amministrativi e condizioni più eque per il settore industriale».

Le maggiori installazioni industriali rappresentano una quota considerevole delle emissioni totali dei principali inquinanti atmosferici: l'83% per il biossido di zolfo (SO2), il 34% per gli ossidi di azoto (NOx), il 43% delle polveri e del 55% dei composti organici volatili (Voc), hanno anche altre importanti impatti ambientali, comprese le emissioni in acqua e nel suolo, la produzione di rifiuti e il consumo di energia. Le emissioni degli impianti industriali sono stati quindi oggetto di legislazione a livello europeo per un certo tempo. Dal 1970 sono state elaborate varie direttive che hanno portato all'adozione di diversi testi legislativi principali. La proposta riformula sette direttive esistenti (la direttiva Ippc e sei direttive settoriali) in un unico, più chiaro e coerente strumento legislativo.

Ecco cosa prevede la nuova direttiva:

Applicazione più rigorosa delle migliori tecniche disponibili. La direttiva sulle emissioni industriali riunisce e aggiorna sette atti normativi vigenti. Il testo è incentrato sull'applicazione più rigorosa delle migliori tecniche disponibili (Bat, Best available techniques); le conclusioni relative alle Bat diventano il punto di riferimento del processo di autorizzazione. La proposta rivede i limiti minimi di emissione applicabili ai grandi impianti di combustione in tutta l'Ue per renderli conformi alle Bat. Queste disposizioni dovrebbero garantire che i gestori degli impianti industriali applichino le Bat in modo più uniforme, in modo da creare condizioni più eque nel settore. La Commissione ritiene che le conclusioni relative alle Bat siano essenziali affinché queste siano attuate in modo chiaro, trasparente e applicabile in tutti gli Stati membri.

Stimolare l'ecoinnovazione e ridurre gli oneri non necessari a carico degli operatori. La maggiore importanza attribuita alle BAT sarà una chiara indicazione per il settore industriale affinché si impegni a conseguire l'elevato rendimento ambientale descritto nelle conclusioni relative alle Bat al minor costo possibile. La direttiva stabilisce inoltre che gli Stati membri devono promuovere attivamente le tecniche emergenti, favorendo un circolo virtuoso di costante miglioramento del rendimento ambientale delle industrie nell'Ue. La direttiva, riconoscendo che gli oneri amministrativi superflui sono dannosi per l'industria europea e la sua competitività sul mercato mondiale, riduce tali oneri in misura di 32 milioni di euro l'anno a livello di Ue. Negli anni a venire la Commissione continuerà a collaborare con gli Stati membri per affrontare il problema degli oneri amministrativi superflui a livello nazionale in sede di attuazione della direttiva.

Ridurre le emissioni dei grandi impianti di combustione. Nonostante il notevole calo delle emissioni ottenuto negli ultimi vent'anni, gli impianti a combustibile fossile impiegati nel settore energetico costituiscono ancora una delle fonti principali di emissioni di inquinanti atmosferici. La direttiva stabilisce limiti più severi per le emissioni dei maggiori impianti dell'UE al fine di garantire che questi applichino le Bat. I vantaggi derivanti dalla riduzione delle emissioni sono quantificabili tra 7 e 28 miliardi di euro l'anno, compreso il calo dei decessi prematuri stimato in 13 000 casi l'anno. I risparmi deriveranno dalle minori ripercussioni dei grandi impianti di combustione sulla salute dei cittadini dell'Ue, tenendo conto dei costi di attuazione a carico dei gestori (ad esempio per l'installazione degli impianti di abbattimento).  La direttiva garantisce che questi impianti riducano in maniera considerevole le emissioni dannose e nel contempo assicura la flessibilità necessaria per garantire la sicurezza della fornitura di energia a breve e lungo termine nell'Ue.

Migliorare gli strumenti per verificare e garantire il rispetto delle norme. Nella nuova direttiva sono stati ottimizzati diversi meccanismi di cui gli Stati membri possono avvalersi per verificare e garantire il rispetto della normativa. Sono state potenziate le disposizioni relative al monitoraggio e alla comunicazione delle emissioni e alle ispezioni ambientali ed è stata migliorata anche la possibilità di accesso alle informazioni da parte del pubblico. Grazie alla maggiore chiarezza delle disposizioni di attuazione per gli Stati membri, per la Commissione sarà più facile assicurare la completa applicazione della direttiva.

Secondo il commissario europeo all'ambiente, Janez Potočnik, «Il voto con cui il Consiglio ha adottato la nuova direttiva sulle emissioni industriali è una pietra miliare nella lotta contro l'inquinamento da fonti industriali nell'UE. Grazie alla direttiva, i cittadini europei saranno tutelati come meritano. La nuova normativa rafforzerà in modo sostanziale il quadro giuridico vigente, consentirà di ridurre ulteriormente l'inquinamento dell'aria e altre forme di inquinamento ambientale e darà un impulso importante all'ecoinnovazione».

La direttiva entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, prevista entro la fine del 2010. Gli Stati membri avranno poi due anni di tempo per recepire la direttiva nella legislazione nazionale e dare inizio all'attuazione.

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