[09/11/2010] News

Silvestrini (Kyoto Club): «L'efficienza energetica passa attraverso la riduzione di C02»

LIVORNO. «La battaglia da fare sull'efficienza energetica è più saggio concentrarla avallando l'innalzamento di riduzione della C02 dal 20 al 30%, come proposto Gran Bretagna, Francia, Germania e Danimarca, piuttosto che sull'obiettivo dell'efficienza e del risparmio del 20% in sé». Lo dice a greenreport.it Gianni Silvestrini (Nella foto), direttore scientifico del Kyoto Club.  La proposta nasce dalle dichiarazioni del commissario europeo per l'Energia Gunter Oettinger che presentando, al Sole24Ore, la strategia a lungo termine dell'Europa ha indicato nel terzo obiettivo del 20-20-20, appunto l'aumento del 20% dell'efficienza energetica, la necessità di una sterzata. Perché con le attuali misure ai arriverebbe al massimo all'11%. Oettinger punta quindi ai "certificati bianchi" ma è sulle motivazioni che hanno portato a questo attuale basso risultato che abbiamo chiesto lumi a Silvestrini. Anche a noi che pure ci occupiamo giornalmente di energia, era sfuggito il fatto che ancora oggi in Ue «non si è ancora deciso - sono parole di Oettinger - che cosa significhi in concreto efficienza energetica, quale sia l'anno-base di riferimento su cui calcolare l'evoluzione, se l'obiettivo debba essere o no vincolante, se il risparmio debba essere del 20% uguale per tutti o se l'onere vada differenziato, come è avvenuto con i tagli della Co2 per paesi e per settori industriali, se poi tutto vada fissato in paini nazionali».

Affermazione corretta?

«Tutto vero - risponde Silvestrini - l'obiettivo dell'aumento del 20% di efficienza energetica non è  legalmente vincolante, il problema della riduzione del 20% è legato al fatto che dovresti avere uno scenario tendenziale, cosa che non hai. E' una complicazione che gli altri due obiettivi non hanno, perché per la riduzione di emissioni l'anno-base è stato fissato nel 1990, mentre quello sul 20% delle rinnovabili è un traguardo da raggiungere rispetto ai confini finale del 2020. Più complicato, come detto, fissare uno scenario per l'efficienza energetica, ma questa è insita negli altri due obiettivi».

Ovvero?

«Dovendo ridurre le emissioni e aumentare l'uso delle rinnovabili riducendo l'utilizzo delle fonti climalteranti, diventa prioritario lavorare sull'efficienza».

E' pensabile che per centrare l'obiettivo di efficienza energetica entro il 2020 si trovi quel modello matematico ora assente per il calcolo della riduzione?

«Ritengo che non sia una priorità, questa battaglia è meglio portarla avanti portando il target della riduzione della C02 dal 20% - target alla luce dei numeri odierni perfettamente alla portata - fino al 30% e così sarà centrato anche l'altro obiettivo dell'efficienza energetica perché non se ne potrà fare a meno».

Torna all'archivio