[09/11/2010] News toscana

Regione: stop (momentaneo) alle edificazioni nelle zone colpite da frane e alluvioni nell'ultimo anno

FIRENZE.  Considerate le emergenze in materia idrogeologica che si sono verificate da un anno a questa parte in Toscana, l'amministrazione regionale, opportunamente, interviene  in modo radicale: stop alle edificazioni nelle zone delle province di Massa Carrara e Lucca colpite da frane e dissesti idrogeologici il 31 ottobre e il primo novembre scorsi e in quelle devastate nel dicembre 2009 dalle rottura degli argini del Serchio e del Calice (provincia di Pistoia). Le motivazioni dei due decreti emanati dal presidente della Regione Enrico Rossi (Nella foto) portano le stesse motivazioni: l'urgenza e l'indifferibilità della messa in sicurezza delle zone colpite, la necessità di procedere alla verifica delle classi di pericolosità contenute negli strumenti urbanistici e al loro eventuale adeguamento, e la necessità della verifica e dell'adeguamento dei piani di protezione civile.

«Le misure cautelari - ha dichiarato Rossi - dureranno fino a 8 mesi, al massimo un anno, e durante questo periodo di tempo, dedicato alle verifiche, saranno consentiti esclusivamente interventi finalizzati al ripristino delle condizioni di sicurezza. Vogliamo prenderci una pausa seria di riflessione, perché non possiamo permetterci mai più di edificare in Toscana senza prima aver realizzato tutte le necessarie condizioni di sicurezza. Verificheremo a breve anche la legislazione in materia e se necessario la riorienteremo nella direzione di questo obiettivo di tutela dei cittadini. Tutto questo produrrà una vera svolta nel territorio». Ce lo auguriamo, perché questa che pare una decisione straordinaria, deve diventare prassi (in attesa di un'estesa indagine territoriale e di un riordino normativo che portino anche a nuovi vincoli) se vogliamo davvero tutelare l'ambiente che vuol dire persone, animali, attività economiche, monumenti, infrastrutture.

Saranno i comuni che avranno l'onere della prima mossa: entro 20 giorni dovranno perimetrare le aree interessate e inviare le cartografie alla Regione. Il Settore sistema regionale di protezione civile ha a sua volta 10 giorni per validarle. Entro ulteriori 10 giorni le province invieranno alla Regione le documentazioni e i piani di manutenzione delle opere idrauliche. Le province hanno inoltre 90 giorni di tempo per  verificare la coerenza tra i livelli di rischio e il servizio di piena. I comuni inoltre, sempre a 90 giorni dalla validazione dei perimetri, procederanno alle verifiche delle legittimità urbanistica-edilizia dei manufatti e ne informeranno la Regione. Contemporaneamente i comuni dovranno verificare la validità della classi di pericolosità contenute negli strumenti urbanistici, eventualmente adeguarle, e adeguare anche i piani di protezione civile.  Nelle more della perimetrazione i comuni sono tenuti a valutare eventuali domande di trasformazione dei suoli in relazione al possibile aggravamento dei rischi.

Intanto dopo i drammatici eventi di fine ottobre inizio novembre, in provincia di Massa Carrara è tornato a piovere abbondantemente. La situazione comunque pare sotto controllo anche se rimane attivo il sistema di allerta per le frane, considerato che il suolo è imbevuto d'acqua, mentre è buona la situazione dei corsi d'acqua della Versilia e dell'area apuana (dal Serchio, al Versilia, al Frigido al Carrione), tutti con livelli nella norma.

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