[10/11/2010] News toscana

Legambiente sul documento per l'innovazione territoriale della Provincia di Lucca: bene l'analisi, male la tesi

LUCCA. Prendiamo atto con favore, purtroppo solo dai giornali, che la Provincia di Lucca, rivolgendosi ai soggetti istituzionali, socio-economici ed alle associazioni ambientaliste, ha varato una proposta di "documento strategico per l'innovazione territoriale".

La rigorosa analisi del documento strategico presentato a Palazzo Ducale descrive correttamente il contesto produttivo della nostra economia e mostra chiaramente come l'amministrazione sia consapevole della "perdita di peso delle attività manifatturiere a favore di quelle terziarie" e che "a questo sistema economico diversificato si affianca un significativo patrimonio culturale, storico e paesaggistico e una diffusa percezione delle risorse endogene come bene economico ... ".

Parimenti nell'analisi dei punti di forza e delle criticità del sistema sullo sviluppo delle eccellenze tecnologiche l'amministrazione stessa percepisce come minaccia la carenza di "govemance politica tendente ad indebolimento per forte complessità tematiche ambientali e loro risvolti sociali" e come punto di debolezza i "ritardi nell'attivazione di soluzioni tecnologicamente d'avanguardia per intervenire sui problemi di gestione del ciclo dei rifiuti industriali (attualmente non più del 30% dei rifiuti complessivi prodotti nell'area sono gestiti all'interno del territorio provinciale" ed il "sistema politico istituzionale sensibilmente condizionato da (... questioni ambientali ...)".

Non sorprende quindi che nell'oggetto delle proposte d'intervento non vi sia cenno alcuno alla necessità di finanziare progetti per la logistica delle aziende e per provvedere in maniera sostenibile alla chiusura corretta del ciclo dei rifiuti industriali prodotti dal nostro sistema produttivo, fattori localizzativi di enorme importanza per le aziende del distretto cartario, che impiegano seimila dipendenti (che con l'indotto raddoppiano), che hanno un fatturato complessivo di quasi 4 miliardi di euro e che rappresentano (con l'indotto generato) il 60% del nostro Pil.

Su questo punto notiamo come l'amministrazione provinciale si sia mossa con ben altro impegno e coinvolgimento per sopperire all'ipotesi di chiusura di una primaria azienda della Media Valle.
Analogamente notiamo l'assenza di proposte d'intervento del Comune di Bagni di Lucca che, più di altri, dovrebbe perseguire gli obiettivi di rivalutazione e riscoperta delle eccellenze culturali, attraverso la valorizzazione del termalismo, punto di eccellenza europeo di quel patrimonio culturale, storico e paesaggistico di cui dispone.

* Presidente circolo Legambiente Lucca

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