[11/11/2010] News toscana

Una mobilità sostenibile per i bambini

FIRENZE. Tutti noi sappiamo che al momento non esiste una città a misura di bambino, ma si possono attuare politiche di attenzione per migliorare la qualità della vita dei cittadini più piccoli. Secondo i dati riportati in Ecosistema bambino 2010, una ricerca di Legambiente presentata oggi al Centro nazionale "Il Girasole" di  Rispescia (Gr), a fronte di una mobilità allarmante delle nostre città, ci sono alcuni casi isolati di amministrazioni che hanno intrapreso politiche urbane di mobilità sostenibile. Percorsi casa-scuola protetti per i bambini, abbonamenti e semafori agevolati per incentivare i trasporti pubblici, blocco del traffico a motore durante l'entrata e l'uscita scolastica, gruppi fissi di genitori e nonni che, a piedi o in bicicletta, accompagnano i bambini a scuola e ancora piste ciclabili e bike sharing per favorire la sostenibilità ambientale.

«Ecosistema bambino quest'anno ha deciso di dedicare un focus alla mobilità, nella convinzione che la crescita dei giovani cittadini non possa prescindere dalla possibilità di vivere appieno la città con i suoi luoghi di incontro e confronto - ha sottolineato Luciano Ventura, coordinatore ufficio scuola e formazione Legambiente - Una mobilità facilitata e sicura, infatti, aiuta il percorso dell'autonomia personale e dello sviluppo individuale dei ragazzi rendendoli più legati al territorio e alla comunità. Proprio per questo le buone pratiche raccontate nel rapporto vogliono rappresentare un punto di partenza per discutere e rilanciare le politiche urbane nel loro complesso con un'attenzione particolare ai più piccoli».

Obiettivo del rapporto è quello di creare una vera banca delle competenze che siano la base per cambiamenti culturali e per le riqualificazioni delle città. Tra le buone pratiche riguardanti la mobilità "a misura" di bambino attuate in Italia, l'attivazione in 25 città dei Pedibus, le "colonne mobili" di bambini che, accompagnati da gruppi di adulti, vanno tutti insieme a scuola con orari e fermate fisse; in 19 città, invece, sono operativi i Bicibus, "autobus a due ruote" formato da un gruppo di scolari in bicicletta che vanno e tornano da scuola accompagnati da genitori volontari, lungo percorsi prestabiliti e messi in sicurezza; 18 città si sono poi rese protagoniste di progetti di educazione stradale, mentre sono 14 i centri urbani riconosciuti da Legambiente per le buone pratiche intraprese. Tra i progetti particolari: quello di Bolzano, dove una coraggiosa ordinanza del sindaco prevede che nelle strade vicine alle scuole, 15 minuti prima e dopo l'inizio delle lezioni, il traffico dei veicoli a motore venga sospeso; Livorno, con il progetto sulla sicurezza per superare  le tante paure che possono limitare l'autonomia dei giovanissimi; Siena, con 17 itinerari da fare a piedi o in bicicletta per scoprire insieme, adulti e ragazzi, l'ambiente e il patrimonio culturale del proprio territorio. A Bologna, invece, è stato strutturato un piano generale sulla mobilità che incentiva una serie di alternative per spostarsi in città evitando l'uso dell'automobile privata come ad esempio la priorità semaforica in 50 incroci riservata agli autobus. Poi c'è Lecco in cui sono attive 17 linee operative dedicate al Pedibus, grazie al quale sono state risparmiate 20 tonnellate di anidride carbonica.

«Il nostro augurio è che il comune di Grosseto già impegnato su questo fronte (dalle piste ciclabili all'impegno su edifici scolastici e aree verdi, fino ai progetti di didattica sul settore ambientale) divenga sempre di più un esempio di rilievo nazionale per queste tematiche» ha concluso Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente.

Alla giornata hanno partecipato oltre al sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi, i rappresentanti dei comuni di Siena, Torino, Grosseto, Pordenone, Verona, Reggio Emilia e Livorno.

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