[23/11/2010] News

La Cina presenta il rapporto sul cambiamento climatico e mette i paletti per Cancun

LIVORNO. La Commissione per lo sviluppo e la riforma della Cina (il governo e "pianificatore supremo") ha pubblicato oggi il suo "Rapporto annuale dell'azione sul cambiamento climatico" che chiede «Un controllo efficace delle emissioni di gas serra per i prossimi 5 anni».

Pechino sottolinea l'importanza del rapporto a «Una settimana dall'apertura della Conferenza di Cancun delle Nazioni Unite» e il rapporto assicura che «Le riduzioni del consumo di energia e dell'intensità di biossido di carbonio saranno degli obiettivi obbligatori per la Cina per questo periodo. Nel novembre 2009, la Cina si è impegnata a ridurre le sue emissioni di biossido di carbonio per unità di Pil dal  40% al 45% prima del 2020 in rapporto ai livelli del 2005». Ma il rapporto governativo ricorda che «La Cina si oppone a tutti i progetti che non sono stati discussi o riconosciuti dai Paesi membri come base dei negoziati durante la prossima Conferenza di Cancun in Messico».

Il viceministro Xie Zhenhua ha detto durante una conferenza stampa che «La Conferenza di Cancun dovrebbe articolarsi attorno a dei dialoghi sul clima e secondo la Convenzione quadro sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite, il Protocollo di Kyoto e la road map di Bali, aderendo sempre al principio delle "responsabilità comuni ma differenziate"».

La Cina si presenterà quindi a Cancun con intenzioni irremovibili e per non permettere (come accaduto a Copenhagen anche con la sua attiva partecipazione) accordi extra-Unfccc poi fatti digerire ai Paesi in via di sviluppo.

Xie, che farà parte della delegazione cinese in Messico, ha detto che la Cina ha già fatto molto: «Ha ridotto le sue emissioni di CO2 di circa 1,5 miliardi di tonnellate grazie alle misure di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni nel quadro del suo undicesimo Piano quinquennale (2005-2010). Il volume di riduzione delle emissioni è il più importante del mondo. E' il contributo cinese alla prevenzione del cambiamento climatico. Spero che la Conferenza di Cancun possa arrivare a dei risultati tangibili nel trasferimento finanziario e tecnologico per aiutare i Paesi in via di sviluppo a lottare contro il cambiamento climatico.  La Cina continuerà a svolgere un ruolo costruttivo ed a lavorare con le altre Parti per ottenere dei risultati durante la Conferenza di Cancun».

La presentazione del rapporto era stata preceduta da una riunione del governo cinese che aveva invitato ad «Esplorare positivamente» nuove strade per uno sviluppo low carbon «Per controllare efficacemente le emissioni di gas serra e contribuire allo sviluppo sostenibile  mondiale». La riunione del governo cinese sul cambiamento climatico ha prodotto una lista dei nuovi obiettivi per il dodicesimo Piano quinquennale (2011-2015), che includono la riduzione delle emissioni di CO2 e del consumo di energia per punto di Pil.

Il Piano quinquennale prevede che «La Cina farà degli sforzi progressivi per sviluppare l'efficienza energetica e la tecnologia low carbon e stabilire delle borse del carbonio. La Cina, in quanto Paese responsabile, sostiene sempre la lotta congiunta contro le sfide del cambiamento climatico attraverso una cooperazione internazionale solida ed efficace. La Cina rafforzerà l'applicazione dell'Unfccc e il Protocollo di Kyoto e si atterrà  al principio delle "responsabilità comuni ma differenziate"».

La Cina ha indicato anche cosa vorrebbe discutere a Cancun.  Huang Huikang, rappresentante speciale del ministero degli esteri per i negoziati sul cambiamento climatico, ha spiegato che «Partendo dai soggetti più facili, i delegati alla Conferenza di Cancun può darsi possano pervenire ad un insieme equilibrato di decisioni sul alcuni temi già convergenti, quali le risorse finanziarie, le tecnologie, l'adattamento e la silvicoltura: Riguardo ad altri temi su cui c'è  disaccordo, i delegati dovrebbero continuare ad adottare un atteggiamento di cooperazione per porre le basi necessarie ad una realizzazione di negoziati sulla road map durante la Conferenza in Sudafrica», dove si svolgerà la nel 2001c la Cop Unfccc

L'agenzia ufficiale cinese Xunhua ricorda quale è il più dolente dei punti di disaccordo tra i Paesi ricchi e poveri: «La scelta di includere (o no) tutti i grandi emettitori di gas serra o di affondare il Protocollo di Kyoto, che fissa degli obiettivi obbligatori per 37 Paesi industrializzati e per la Comunità europea basati sulla riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2012. I Paesi ricchi vogliono un nuovo trattato che tenga conto di tutti i grandi emettitori, mentre i Paesi in via di sviluppo, tra i quali la Cina, chiedono ai Paesi ricchi di prendere la testa del processo di diminuzione delle emissioni e di promettere riduzioni supplementari».

I cinesi si dimenticano di dire che il più grosso emettitore di gas serra sono proprio loro, ma per Huang «Questo disaccordo intorno al Protocollo di Kyoto è la più grande divergenza e il più grande ostacolo. I Paesi sviluppati hanno la responsabilità di essere alla testa delle riduzioni drastiche delle emissioni e di offrire dei fondi e delle tecnologi ai Paesi in via di sviluppo». Insomma, a Cancun arriverà una Cina che si atteggia a più virtuosa ma che recita il solito copione.

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