[23/11/2010] News

Sit-in di Legambiente davanti all'Ilva di Taranto: «Ci siamo rotti i polmoni!»

FIRENZE. Legambiente in concomitanza con la presentazione del Rapporto "Ambiente e sicurezza 2010" dell'Ilva di Taranto, ha organizzato un sit-in sotto uno striscione con la scritta "Ci siamo rotti i polmoni!". «Studieremo con attenzione il rapporto e ne valuteremo con rigore il contenuto, ma oggi siamo qui a ribadire che, al di là delle parole e dei rapporti, ci attendiamo un fatto: che l'Ilva si attivi immediatamente per abbattere le proprie emissioni di benzo(a)pirene, il pericolosissimo inquinante ‘graziato' dal Decreto Legislativo del 13 agosto scorso che posticipa al 31 dicembre 2012 (dal 1999!) il raggiungimento dell'obiettivo di 1 nanogrammo per metro cubo, anche alla luce della media di benzo(a)pirene in atmosfera rilavata nei primi 5 mesi del 2010 che aveva superato i 3 nanogrammi per metro cubo- hanno dichiarato Francesco Tarantini e Lunetta Franco, rispettivamente presidente regionale e presidente del circolo di Taranto di Legambiente- Decreto che ha esautorato le Regioni dei loro poteri in materia e ha stabilito che le spese per l'adeguamento degli impianti industriali ai fini dell'abbattimento delle loro emissioni di benzo(a)pirene non debbano essere eccessivamente gravose condizionando, di fatto, gli interventi antinquinamento e, di conseguenza, la salute dei cittadini a mere ragioni di denaro».

La vicenda del grande polo siderurgico pugliese ovviamente ha rilevanza di carattere nazionale: «Attraverso la petizione "Liberiamo l'Italia dal benzo(a)pirene", che sta raccogliendo molte importanti adesioni e che invitiamo tutti a sottoscrivere, e con l'audizione alla Commissione ambiente della Camera del 9 novembre scorso, abbiamo lanciato un chiaro messaggio al Governo affinché modifichi profondamente il decreto del 13 agosto introducendo nuovamente le norme ben più rigorose vigenti in precedenza - ha sottolineato Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente - Oggi chiediamo invece direttamente all'Ilva atti concreti per ridurre le emissioni di benzo(a)pirene, anche attraverso investimenti economici rilevanti perché il diritto alla salute dei cittadini e dei lavoratori sia garantito, certi che solo con un'industria innovativa e davvero sostenibile il nostro Paese sarà in grado di affrontare in modo efficace la crisi economica e occupazionale» ha concluso Ciafani.

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