[23/11/2010] News

Asa risponde circa la qualità dell’acqua in Ato5

LIVORNO.. In questi giorni sono state diffuse molte informazioni circa la qualità delle acque potabili e le deroghe riferite al superamento temporaneo dei parametri previsti dalla UE. Trattandosi di un argomento molto complesso, si corre il rischio di generare incomprensioni o allarmismi nella cittadinanza. Ci preme pertanto fare un chiarimento, il più esaustivo possibile.

Innanzitutto occorre precisare che le problematiche di qualità dell'acqua in ATO5 derivano tutte esclusivamente dalle caratteristiche geologiche dei terreni in cui scorrono le acque che vengono prelevate. In nessun caso si tratta di problemi derivanti da inquinamenti indotti da attività umane.

Quindi gli interventi effettuati o da fare consistono nel correggere i chimismi delle acque che da sempre hanno queste caratteristiche. Per maggiore comprensione, descriviamo la situazione per ognuno dei Comuni che sono stati oggetto della decisione della CE.

Si sottolinea che per tutti gli altri Comuni non compresi nella presente relazione non sussistono problemi di qualità delle acque.

 

Arsenico. In Alta Val di Cecina vi sono problemi legati all'arsenico nel Comune di Pomarance, ma esclusivamente nella frazione di Montecerboli, dove i valori oscillano fra 20 e 40 microgrammi/litro e interessano una popolazione pari a circa 800 abitanti. La frazione è servita dal 1939 dallo storico acquedotto della Carlina, le cui sorgenti principali hanno un contenuto di arsenico maggiore di 50 microgrammi/litro. I contenuti di arsenico oggi presenti a Montecerboli sono stati ridotti grazie alla miscelazione con le acque della rete Enel di Larderello. A breve è prevista la realizzazione di un impianto per l'abbassamento dei valori di arsenico, che entrerà in funzione entro il 2010 e che consentirà di riportarli al di sotto della soglia minima prevista dalla UE di 10 microgrammi/litro.

Castelnuovo Val di Cecina è approvvigionato, sia dall'acquedotto della Carlina, le cui sorgenti, come già detto, hanno valori di arsenico superiori a 50 microgrammi/litro, sia da pozzi posti in prossimità del fiume Pavone, le cui acque contengono valori di arsenico prossimi alla zero: la miscelazione di queste due fonti di approvvigionamento (Carlina e Pavone) ha consentito oscillazioni da 1 a 20 microgrammi/litro, su 17 analisi eseguite nel 2010. Sebbene a Castelnuovo Val di Cecina non vi siano problemi di superamento del limite di 20 microgrammi/litro, è previsto un impianto di abbattimento dell'arsenico che permetterà di raggiungere valori nei limiti di parametro (10 microgrammi/litro).

Per il comune di Radicondoli, si prelevano acque nella stessa zona delle sorgenti della Carlina, ma sul versante di Rimaggio, i cui contenuti di arsenico oscillano intorno ai 34 microgrammi/litro. Qui è previsto un impianto, i cui lavori partiranno nei prossimi giorni (stagione permettendo, dovendo andare a lavorare all'interno di aree boschive) e che sarà realizzato entro il 2010.

In merito all'Arsenico in Val di Cornia, nei Comuni di Campiglia Marittima, Piombino e Suvereto abbiamo oscillazioni da 1 a 16 microgrammi/litro, con un valore medio di 10,5 microgrammi/litro su 32 analisi effettuate nel 2010. Siamo perciò sempre sotto il valore previsto dalla UE per la deroga dell'arsenico e molto vicini al valore indicato come obiettivo finale. Entro il 2012 è previsto l'abbattimento dell'arsenico sotto il limite di parametro.

Per quanto riguarda l'Isola d'Elba, su 62 analisi del 2010, il valore medio di arsenico è di 6,5 microgrammi/litro: i valori possono arrivare a 19 durante i periodi di maggior consumo. La risoluzione del problema arsenico per la Val di Cornia vale anche per l'Elba, poiché questa è approvvigionata dal continente tramite una condotta sottomarina che proviene da Piombino.

Boro. Nel Comune di Montecatini Val di Cecina esiste una sorgente storica, Macinaia, che contiene tracce di boro. A Montecatini i valori di boro oscillano fra 0,1 e 1,5 milligrammi/litro, con valore medio pari a 1,2, quando il limite massimo di deroga è 2 e il limite di parametro è 1 milligrammo/litro.

Per la risoluzione del problema si provvederà attraverso miscelazione con acque di falda locali. E' infatti in programma per l'anno 2011 un tratto di condotta che collega Montecatini Val di Cecina con Ponteginori.

In Val di Cornia, i valori relativi al boro delle analisi del 2010 sono: per San Vincenzo da 0,9 a 2,4, con media di 1,6 milligrammi/litro; per Suvereto da 1 a 2,4, con media di 1,9 milligrammi/litro; per Campiglia Marittima da 1,7 a 2,3, con media di 1,8 milligrammi/litro; e per Piombino da 1,9 a 2,8, con media di 2,5 milligrammi/litro.

La normativa consente una deroga fino al valore di 3 milligrammi/litro fino al 31 dicembre del 2012. Entro tale data il valore scenderà, dai valori storici delle falde della Val di Cornia, di 5,5 milligrammi/litro, passando per quelli attuali di 2,2 milligrammi/litro, al valore di parametro di 1 milligrammo/litro. ASA sta mettendo in campo tutte le azioni previste dal Piano degli Investimenti per arrivare puntuale all'appuntamento, nonostante le gravi difficoltà che la singolarità geologica di una presenza così massiccia di boro comporti.

In tutta l'Isola d'Elba, su 109 analisi del 2010, abbiamo un valore medio di 1,7 milligrammi/litro, con valori oscillanti tra 0,05 e 2,7 milligrammi/litro. Il problema deriva dalla presenza di boro nelle acque continentali, che arrivano dalla Val di Cornia, e si manifesta prevalentemente nel periodo estivo quando gli apporti sono maggiori, di meno negli altri mesi quando la fornitura è minima.

La soluzione di questo problema è vincolata alle stesse tempistiche di quelle della Val di Cornia: entro il 31 dicembre 2012, ASA lavorerà affinché si rientri nel valore di parametro di 1 milligrammo/litro.

Infine, una puntualizzazione che riguarda il Comune di Cecina. Nel 2011 non saranno previste richieste di deroga per limiti diversi da quelli massimi indicati dalla CE per quanto riguarda il boro: perciò il Comune di Cecina non sarà più in deroga, essendo completati gli interventi pianificati.

Si ribadisce che in tutti i Comuni non menzionati nella presente relazione non sussistono problemi di deroghe dell'acqua potabile.

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