[25/11/2010] News

Fao: «Bisogna fare di pił per proteggere la diversitą biologica degli animali da allevamento»

ROMA. Sempre più Paesi prendono iniziative per catalogare, conservare e gestire meglio la diversità genetica degli animali da allevamento per salvaguardare la resilienza dei sistemi di produzione di cibo del pianeta. A dirlo è un'inchiesta informale presentata dalla Fao che però sottolinea che «Resta molto da fare per una migliore gestione delle risorse zoogenetiche».

Il Fao progress report on the implementation of the Global Plan of action for animal genetic resources spiega che «I primi segnali di progresso appaiono tre anni dopo l'adozione da parte di 191 Paesi del Piano mondiale di azione per le risorse zoogenetiche, in seguito all'allarme lanciato dalla Fao che denunciava la perdita di una razza di allevamento al mese durante il periodo 2000 - 2007 e il rischio di estinzione del 20% di tutte le razze da allevamento». Da allora sono state messe in atto iniziative di adeguamento del Global Plan. La Fao indica i 10 Paesi che stanno realizzando o stanno mettendo in opera strategie di gestione delle risorse genetiche animali. Sono 28 i paesi che stanno invece elaborando o mettendo a punto strategie da applicare prossimamente.

L'inchiesta della Fao fa il punto anche su una serie di iniziative in corso: Il Belgio sta realizzando un ampio  inventario delle razze ovine, bovine e suine, che porterà ad immagazzinare in crio-banche una selezione di campioni genetici. La Bolivia ha intrapreso un'iniziativa simile per camelidi, porcellini d'india, bovini, ovini, caprini e suini. Il Kenya integra le informazioni sugli allevamenti nel quadro del suo censimento della popolazione umana e prepara un'inchiesta nazionale sulle razze da allevamento per raccogliere informazioni supplementari. Il Ghana sta reclutando e formando specialisti di caratterizzazione e conservazione delle razze autoctone. La Cina protegge 138 razze autoctone ed ha istituito 119 fattorie di conservazione e banche dei geni a livello statale.

La Fao però avverte: «I progressi non sono regolari in tutte le regioni e resta ancora molto da fare». Secondo l'ultimo rapporto Onu "Status and trends of animal genetic resources 2010"  «L1% delle razze sono sempre a rischio di estinzione. In totale, circa 1.710 razze, dai volatili alle ostriche, dagli asini ai bovini, sono minacciate di estinzione, contro le 1.649 nel 2008 e le 1.491 nel 2006. Inoltre, non si conosce né la dimensione né la composizione delle popolazioni di circa il 35% delle razze di mammiferi e di volatili conosciute, una lacuna che costituisce un serio ostacolo ad una priorità efficace ed alla programmazione delle misure di conservazione».

La Fao ha elaborato una strategia di finanziamento per migliorare la gestione delle risorse zoo genetiche e rafforzare la cooperazione internazionale con l'obiettivo di aiutare i Paesi in via di sviluppo a mettere in opera il Global Plan of action for animal genetic resources.

La responsabile del Programma risorse zoogenetiche della Fao, Irène Hoffmann,  spiega che «Come uno stock portfolio borsistico ben equilibrato, la diversità genetica rende  la produzione alimentare più resiliente s di fronte a minacce come la fame, la siccità, le malattie e le nuove sfide del cambiamento climatico. Le banche dei geni animali esistenti contengono risorse preziose ed insostituibili che saranno vitali per la sicurezza alimentare e lo sviluppo agricolo nel corso dei prossimi decenni. Il cambiamento climatico e l'emergere di nuove malattie virulente del bestiame fanno risaltare l'importanza di conservare le capacità per adattare i nostri sistemi di produzione agricola. La catalogazione e la conservazione di questa diversità ci permetteranno di mantenere de sviluppare il più possibile il portafoglio delle risorse genetiche per accrescere la resilienza delle nostre disponibilità alimentari e mettere a punto delle razze migliorate che ci aiutino a sostenere la produzione di cibo».

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