[29/11/2010] News toscana

Taglio del Cinque per Mille: mozione in regione Toscana e petizione nazionale

FIRENZE. Il gruppo consiliare Federazione della Sinistra/Verdi in regione Toscana ha presentato una mozione sull'annunciato taglio governativo del "cinque per mille" per l'associazionismo e del terzo settore. Secondo Consiglieri regionali Sgherri, Romanelli e Marini «La Legge di Stabilità conferma il taglio del 75% ai finanziamenti a favore delle associazioni di volontariato, attribuiti dagli stessi contribuenti attraverso il meccanismo del cosiddetto "cinque per mille". E' una decisione miope e grave che avviene in un quadro già gravato dai tagli ai fondi delle politiche sociali: dai 1.472 milioni di euro del 2010 ai 349,4 del 2011, pari a - 76%: si tratta di tagli ai fondi per i servizi sociali dei Comuni, spesso realizzati con il volontariato e il non profit, quali i fondi per la famiglia, per la non-autosufficienza, per l`infanzia, l`adolescenza e i giovani, per calmierare l`affitto e per il servizio civile. Siamo dalla parte delle tante associazioni che ogni giorno costruiscono in Italia e nel mondo un welfare sano e utile, siamo dalla parte di tutti quei cittadini che vogliono destinare la propria quota dell'imposta sui redditi direttamente a sostegno degli operatori del terzo settore. Chiediamo che la Toscana intervenga presso il Governo e il Parlamento affinché l'entità del contributo sia ripristinata nella misura loro attribuita negli anni precedenti, affinché il meccanismo del cinque per mille sia stabilizzato con legge ad hoc, superando l'attuale provvisorietà, e affinché i contributi erogati siano previsti nella dimensione effettivamente stabilita dalla volontà dei cittadini contribuenti, attraverso la libera e volontaria sottoscrizione».

Intanto le associazioni hanno lanciato una petizione indirizzata al Parlamento Italiano, al presidente della Camera Gianfranco Fini ed a quello del Senato Renato Schifani che può essere sottoscritta su www.iononcisto.org, ecco il testo:

«Negli scorsi giorni, gli organi di stampa hanno riportato la notizia che la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha esaminato il testo della nuova "legge per la stabilità" di prossima discussione e approvazione in Parlamento, legge che limiterebbe a 100 milioni di euro i fondi da destinare al "5 x 1.000" per l'anno 2011. Questo significherebbe non rispettare la volontà dei cittadini che liberamente decideranno di versare alle associazioni destinatarie la loro quota del 5 x 1.000 con la prossima dichiarazione dei redditi: solo 100 milioni, rispetto all'intero ammontare del 5 x 1.000, verranno infatti distribuiti alle associazioni, mentre il resto verrà trattenuto dallo Stato. Si tratterebbe, se la notizia fosse confermata e tale tetto fosse effettivamente approvato, di una riduzione del 75% rispetto all'importo destinato nell'anno precedente (peraltro già oggetto di una limitazione rispetto al totale dei fondi raccolti). Tale ulteriore taglio si aggiunge a quelli effettuati al bilancio della cooperazione internazionale italiana, ai contributi alle istituzioni internazionali che si occupano di aiuti ai paesi in via di sviluppo e a quelli per la ricerca scientifica, universitaria e sanitaria. Questi tagli si ripercuotono significativamente sull'operatività delle organizzazioni del terzo settore, che hanno dimostrato, negli ultimi anni in modo ancora più evidente, una professionalità molto elevata, oggetto di apprezzamento in Italia e all'estero e dunque motivo di orgoglio per il nostro Paese. Tali organizzazioni, non diversamente da altre realtà sociali ed economiche, basano la loro attività sulla programmazione finanziaria degli impegni attuali e futuri per rendere sostenibile il proprio agire nei diversi settori di riferimento. Non è la prima volta, purtroppo, che si interviene, con tetti massimi di impegno, per limitare l'operatività del "5 x 1.000", uno strumento che, come poche altre misure di natura fiscale, ha dimostrato di riscuotere un gradimento molto alto dei cittadini italiani sin dalla sua prima applicazione. Tagliare i fondi a disposizione del "5 x 1.000" significherebbe quindi limitare drasticamente la libertà dei cittadini di decidere come destinare la propria quota dell'imposta sui redditi direttamente a sostegno degli operatori del terzo settore. Per queste ragioni chiediamo al Parlamento Italiano di intervenire per eliminare, nel testo della "legge per la stabilità" di prossima discussione, il tetto di 100 milioni di euro da destinare al "5 x 1.000" per l'anno 2011, ripristinando quanto meno l'importo dei fondi previsti nell'anno 2010».

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