[02/12/2010] News

Il Comitato delle regioni Ue a Cancun: ĞL'azione per il clima inizia nelle regioni, ma deve far parte di un accordo globaleğ

LIVORNO.. Il Comitato delle regioni (CdR) dell'Unione europea all'apertura della Cop 16 Unfccc a Cancun, in Messico, ha sottolineato che «I negoziatori che partecipano al vertice sui cambiamenti climatici in corso a Cancún devono riconoscere l'importanza degli enti regionali e locali nella lotta contro il riscaldamento globale se non vogliono rischiare di ripetere la delusione subita l'anno scorso a Copenaghen. I notevoli sforzi già messi in atto a livello regionale e locale nella riduzione delle emissioni devono essere sostenuti e coordinati meglio sia su scala europea che mondiale».

A rappresentare  il CdR a Cancún, in qualità di osservatrice all'interno della delegazione dell'Ue, c'è la liberale tedesca Nicola Beer che ha detto: «Occorre evitare a tutti i costi di ripetere l'insuccesso di Copenaghen e per farlo è necessario passare a un approccio dal basso. L'azione per il clima si concretizza nelle regioni e nelle città, e diverse centinaia di regioni in tutta Europa già fanno molto più dei loro governi nazionali per combattere le cause e gli effetti del riscaldamento globale, attraverso organizzazioni come il Patto dei sindaci. Il messaggio del Comitato è chiaro: un approccio imposto dall'alto che ignora gli enti territoriali non contribuirà assolutamente a far avanzare la causa dell'azione per il clima». .

La Presidente del CdR, l'Italiana  Mercedes Bresso, aveva già ribadito che «Il Comitato delle regioni è pronto a rafforzare la sua alleanza con la Commissione europea per far sì che l'Europa divenga un modello di riferimento internazionale nell'affrontare i cambiamenti climatici a livello dei cittadini. Il recente accordo siglato tra il Patto dei sindaci dell'UE e la Conferenza dei sindaci degli Stati Uniti per condividere le buone pratiche in materia di riduzione delle emissioni dimostra che la cooperazione internazionale è possibile, ma che questi sforzi bilaterali sarebbero molto più efficaci se facessero parte di un accordo mondiale. È per questo che è fondamentale compiere ulteriori progressi a Cancún».

Nicola Beer a Cancun parteciperà a una serie di eventi collaterali organizzati a margine dei colloqui della Cop 16, facendosi portavoce della posizione del CdR espressa non solo nel parere di cui la stessa Beer è relatrice, ma anche nella risoluzione Il vertice di Cancún sul clima adottata dal Comitato alla sessione plenaria di ottobre. La risoluzione «Invita l'Ue ad assumere di nuovo un ruolo guida nei negoziati internazionali sui cambiamenti climatici e a ritornare a essere leader mondiale dell'azione per il clima». Secondo le regioni l'Europa dovrebbe «Parlare a una sola voce, conformemente allo spirito del Trattato di Lisbona», e il CdR sopiega che si tratta di «Un chiaro riferimento alla necessità di un maggiore coinvolgimento degli enti regionali e locali nei programmi d'azione per il clima, non soltanto nella fase di attuazione ma anche in quella di definizione delle politiche».

Un altro parere elaborato dal democristiano belga Michel Lebrun, sul tema Il piano d'azione dell'UE sull'energia 2011-2020 e adottato dal CdR sollecita «A intraprendere iniziative concrete più vicine al cittadino per sostenere gli enti regionali e locali nei loro sforzi volti a ridurre le emissioni di CO2». Il parere mette in risalto «Il legame tra il ruolo svolto dagli enti territoriali nel promuovere l'efficienza energetica e i vantaggi che ne derivano in termini di riduzione di emissioni. I trasporti, gli alloggi, gli edifici pubblici e le infrastrutture per l'illuminazione pubblica sono tutti settori di competenza degli enti regionali e locali, nei quali si possono realizzare riduzioni delle emissioni di CO2 e risparmi energetici significativi. In molti casi gli enti territoriali hanno anche il compito di promuovere un cambiamento dei comportamenti individuali, cosa questa essenziale per raggiungere l'obiettivo dell'efficienza energetica e quindi della riduzione delle emissioni di CO2. È quindi importante garantire agli enti regionali e locali un maggiore accesso ai finanziamenti dell'Ue, compresi i prestiti diretti della Banca europea per gli investimenti, per aiutarli a promuovere lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili e a ottimizzare l'efficienza energetica a livello regionale o locale»

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