[02/12/2010] News

Con CH2OICE, l'idroelettrico sarà sostenibile in modo certificato

FIRENZE. Nell'ultimo periodo, in molte aree del nostro paese, si sono scatenate battaglie tra favorevoli e contrari ad alcune forme di energia prodotta da fonti rinnovabili. In particolare a salire sul banco degli imputati sono l'energia eolica ed il fotovoltaico (nello specifico quello a terra in aree agricole) per il presunto impatto che avrebbero gli impianti (le pale eoliche e i pannelli) sul paesaggio e sul territorio.

Non entriamo ora nel merito della questione (greenreport lo ha già fatto più volte) ma vogliamo ricordare che in Italia, tra le fonti rinnovabili, è l'energia idroelettrica quella più utilizzata. Infatti, ben il 17% della produzione elettrica nazionale deriva dai fiumi, soprattutto quelli alpini, contro il  7% delle altre fonti (eolico, geotermico, solare fotovoltaico, biomasse).

Secondo dati forniti da Terna, in Italia esistono più di 2000 impianti di produzione di energia idroelettrica, ma oltre l'85% della produzione viene da 300 grandi impianti vetusti, con un'età media di più di 60 anni, progettati in un'epoca in cui si mirava soprattutto a massimizzare la produzione e non si tenevano in adeguata considerazione  le esigenze di tutela ambientale.

Attualmente in Italia non si stanno costruendo grandi dighe, comunque l'impatto sugli ecosistemi fluviali anche del cosiddetto mini-idro se mal pianificato, progettato e gestito è da non trascurare. Con l'obiettivo di chiarire quale sia l'energia idroelettrica davvero "verde", nasce quindi il progetto CH2OICE (www.ch2oice.eu), la certificazione per un idroelettrico sostenibile, che verrà presentata presso la Libera Università di Bolzano (14 dicembre) da Istituto di ricerche Ambiente Italia, Aper (Associazione produttori energia da fonti rinnovabili), Cirf (Centro italiano per la riqualificazione fluviale), Studio Frosio e Wwf.  «Il progetto ha sviluppato una metodologia di certificazione molto rigorosa ed economicamente fattibile che non solo risponde ai criteri della Direttiva Quadro sulle Acque- spiegano gli ideatori- ma li supera garantendo agli impianti certificati un valore aggiunto ambientale rispetto agli altri».

Nell'appuntamento di Bolzano sarà presentato  il marchio, i risultati della sperimentazione sugli impianti (la metodologia è stata testata sul campo in 4 impianti tra Trentino e Veneto, di cui tre di essi sono risultati certificabili a costi accessibili) e la fondazione Reef (proprietaria del marchio 100% Energia verde) spiegherà come produttori certificati CH2OICE potranno mettere sul mercato un prodotto energetico "di alta qualità" destinato ai consumatori più esigenti e sensibili alla tutela ambientale. Del resto, aggiungono gli ideatori della metodologia di certificazione- ci potrà essere un vantaggio anche per gli enti pubblici che potranno contare su verifiche di compatibilità affidabili, riducendo i costi dei controlli. Infatti il rispetto dell'ambiente degli impianti certificati sarà garantito da un comitato scientifico composto dai maggiori esperti di fiumi italiani e da un comitato di garanti che include Legambiente e Wwf.

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