[06/12/2010] News toscana

Coordinamento Anci, Legambiente, Uncem per la scuola nei piccoli comuni e nelle piccole isole

PORTOFERRAIO (Livorno). Alcuni sindaci di piccoli Comuni della Toscana, dell'Umbria, della Campania, dell'Emilia Romagna, del Friuli Venezia Giulia e delle Marche, insieme all'Unione nazionale comuni comunità enti montani (Uncem) e Legambiente, hanno sottoscritto una richiesta per promuovere un coordinamento dei piccoli comuni sulle questioni della scuola e convocare a breve un incontro sul tema a livello nazionale. Il documento è stato approvato dalla Commissione Istruzione e Scuola dell'Associazione nazionale comuni italiani (Anci), riunita a Padova in occasione della XXVII Assemblea nazionale dell'associazione.

Secondo Vanessa Pallucchi, presidente di Legambiente scuola e formazione, «Inizia così un percorso che abbiamo sempre sollecitato. Vogliamo ribadire la centralità del ruolo della scuola nei piccoli comuni e l'importanza di questi stessi comuni. Anche ai bambini dei centri minori va garantito l'accesso a un'istruzione di qualità e la tutela dell'istruzione in quei territori merita risposte immediate».

L'obiettivo dei promotori è la salvaguardia della scuola pubblica nelle zone montane, nei piccoli Comuni e nelle piccole isole e chiedono «Un chiaro segnale da parte dell'Assemblea nazionale dell'Anci sulla tutela del servizio scolastico, laddove sia messo in pericolo dai tagli lineari in via di attuazione a seguito dell'articolo 64 della legge n. 133/2008 e del conseguente Piano programmatico».

Il documento approvato sottolinea «L'urgenza di sollecitare il Miur (ministero dell'istruzione, dell''università e della ricerca, ndr) a emanare i provvedimenti necessari per garantire la "continuità didattica" pluriennale e pone gli accenti su una verifica da effettuare in Conferenza Unificata su tre temi: monitorare l'attuazione del Piano programmatico per la scuola a due anni dalla sua emanazione e in vista del prossimo anno scolastico 2011-2012, ultimo della sua applicazione, onde accertare l'entità dei risparmi realizzati a livello di singole Regioni; valutare la possibilità di rivedere alcuni parametri previsti dal D.M. n. 81/2009 soprattutto per quelli riguardanti le pluriclassi e il personale Ata, che stanno mettendo in serissima difficoltà molte realtà scolastiche, in particolar modo quelle ubicate nei piccoli Comuni montani; dare attuazione a quanto previsto nell'ipotesi di accordo sull'applicazione del Titolo V in materia di istruzione all'interno della scuola, circa i nuovi criteri per l'assegnazione degli organici alle singole regioni».

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