[06/12/2010] News

Legambiente augura la "buonanotte nucleare" a Veronesi

ROMA. Blitz di Legambiente davanti alla sede del ministero dello Sviluppo economico, dove gli ambientalisti hanno attrezzato una simbolica camera da letto matrimoniale, dove riposavano due attivisti del Cigno Verde in pigiama, con tanto di abatjour sopra a due comodini realizzati con fusti radioattivi, il tutto sotto uno striscione con uno slogan eloquente "Sogni d'oro", per augurare la "Buonanotte nucleare!" al nuovo presidente dell'Agenzia per la sicurezza nucleare, il notissimo oncologo Umberto Veronesi, che recentemente ha dichiarato che le scorie radioattive non sono un problema, tanto che lui non avrebbe avuto paura a portarsele nella propria camera da letto.

Dopo lo sberleffo degli attivisti, Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente, ribatte a Veronesi che «Lo smaltimento definitivo delle scorie radioattive più longeve è un problema irrisolto in tutto il mondo, a partire da Francia e Stati Uniti. Dopo oltre 50 anni dall'avvio dei primi programmi nucleari civili non è attivo un solo deposito al mondo che ospiti definitivamente i rifiuti ad alta attività, che continuano invece ad essere stoccati in depositi temporanei.

Legambiente con il blitz ha voluto ricordare anche che «L'impatto ambientale di depositi definitivi è tutt'altro che nullo come sostenuto dalla propaganda nuclearista. Ad Asse, in Bassa Sassonia, ad esempio, si sta valutando l'ipotesi costosissima, ma forse inevitabile, di svuotare il sito di smaltimento geologico dei rifiuti a media e bassa attività creato nell'ex miniera, perché all'interno sono state rilevate grandi infiltrazioni di acqua. L'atomo è una tecnologia sul viale del tramonto: i costi esorbitanti e la liberalizzazione del mercato elettrico costituiscono il più grande ostacolo alla diffusione del nucleare nel mondo. Anche secondo le stime più ottimistiche dell'Agenzia internazionale dell'energia atomica il nucleare garantirà la copertura della domanda elettrica per il 13,5%-14,6% al 2020 e tra il 12,6% e il 15,9% al 2030, valori comunque più bassi dei livelli degli ultimi anni».

 

http://www.flickr.com/photos/legambiente/sets/72157625540883132/

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