[10/12/2010] News

La disciplina dell'Albo nazionale dei gestori ambientali è di competenza statale

LIVORNO. Le Province autonome e le Regioni non possono disciplinare le procedure e l'obbligo di iscrizione all'Albo nazionale dei gestori ambientali (iscrizione intesa come requisito essenziale per lo svolgimento delle attività di raccolta e trasporto dei rifiuti, di bonifica dei siti e dei beni contenenti amianto, di commercio e intermediazione dei rifiuti senza detenzione). Lo ribadisce la Corte Costituzionale, che, con sentenza, dichiara incostituzionale la legge provinciale di Bolzano nella parte in cui attribuisce tale potere alla Giunta provinciale.

Fra l'altro già nel 2009 la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la norma in quanto, "attribuendo alla Giunta la determinazione delle condizioni per l'iscrizione all'Albo, in ogni caso finisce per sostituire alla normativa nazionale l'atto della Giunta, in violazione della competenza statale esclusiva".

Una competenza confermata dalla Costituzione (articolo 117) ed esercitata tramite il Dlgs 152/06 (nello specifico l'articolo 212). Dunque, successivamente la Provincia di Bolzano, ha aggiunto il disposto "La Giunta provinciale può disciplinare le procedure e l'obbligo di iscrizione all'Albo nazionale gestori ambientali".

Ma senza successo nel senso che il rafforzamento testuale non ha risolto i problemi di incostituzionalità. Risulta evidente che si tratta della medesima disposizione normativa, "potendosi ravvisare nei due testi soltanto limitate differenze lessicali, le quali non sono in grado di escludere che la seconda sia una riproduzione della prima".

Affermare, infatti, che la Giunta può disciplinare le procedure e l'obbligo di iscrizione all'Albo o che può emanare disposizioni per regolamentare le procedure e l'obbligo di iscrizione, esprime una portata precettiva identica rispetto a quanto già la Corte ha ritenuto illegittimo dato che la provincia non ne ha le competenza.

L'Albo nazionale gestori ambientali è stato istituito dal Dlgs 152/06 (ora modificato a seguito del recepimento della nuova direttiva europea sui rifiuti) e succede all'Albo nazionale gestori rifiuti disciplinato dal Dlgs 22/97. E' costituito presso il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ed è articolato in un Comitato Nazionale, con sede presso il medesimo Ministero, e in Sezioni regionali e provinciali, con sede presso le Camere di commercio dei capoluoghi di regione e delle province autonome di Trento e Bolzano.

 

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