[13/12/2010] News

Nuovo "pacchetto qualità" dell'Ue per Dop e Igp e Stg

BRUXELLES. La Commissione europea ha adottato oggi il "pacchetto qualità" che ha il duplice obiettivo di «Garantire la qualità ai consumatori e un prezzo equo agli agricoltori. Questo insieme di misure definisce per la prima volta una politica globale relativa ai regimi di certificazione, alle indicazioni che conferiscono valore aggiunto alle proprietà dei prodotti agricoli e alle norme di commercializzazione.

Fino ad ora questi elementi erano compresi in diversi atti normativi, la Commissione riunisce così in questo pacchetto tutti gli aspetti legati alla qualità, che vanno dal rispetto di norme minime fino ai prodotti più specifici. Il pacchetto qualità costituisce la prima fase della riforma della politica di qualità dei prodotti agricoli. Dopo tre anni di consultazioni, il pacchetto Ue dovrebbe aprire la strada ad una politica più coerente in materia di qualità dei prodotti agricoli.

La Commissione ha annunciato l'intenzione di analizzare in futuro «Con maggiore attenzione i problemi incontrati dai piccoli produttori per partecipare ai sistemi di qualità nonché dai produttori di montagna per commercializzare i propri prodotti, e di proporre ove necessario un follow-up supplementare sulla base di questa analisi».

Il pacchetto qualità comprende: «Una proposta di nuovo regolamento sui regimi di qualità dei prodotti agricoli, volto a conferire coerenza e chiarezza ai regimi dell'Ue, che prevede il rafforzamento del regime di riferimento per le denominazioni di origine e le indicazioni geografiche protette (Dop e Igp), la revisione del regime per le specialità tradizionali garantite (Stg) e la definizione di un nuovo contesto per la creazione di indicazioni facoltative di qualità che forniscano ai consumatori informazioni sempre più richieste, come "allevati all'aperto" e "prima spremitura a freddo"; una proposta volta a semplificare l'adozione, da parte della Commissione, di norme di commercializzazione, inclusa la competenza di estendere l'obbligo dell'indicazione in etichetta del luogo di produzione, in funzione delle specificità di ciascun settore agricolo; nuovi orientamenti sulle buone pratiche applicabili ai sistemi di certificazione volontaria e all'etichettatura dei prodotti che utilizzano indicazioni geografiche come ingredienti».

La prima proposta legislativa della Commissione punta a «rafforzare i regimi di qualità esistenti nell'Unione in materia di indicazioni geografiche, specialità tradizionali e indicazioni facoltative di qualità riunendoli in un unico strumento legislativo, adottando una procedura di registrazione comune, semplificata e abbreviata, per le indicazioni geografiche e le specialità tradizionali, nonché disposizioni più chiare sulle relazioni fra i marchi commerciali e le indicazioni geografiche».

Per quel che riguarda il ruolo delle associazioni richiedenti e sulla definizione di "specialità tradizionale garantita" «Gli orientamenti non vincolanti sull'etichettatura dei prodotti che utilizzano indicazioni geografiche come ingredienti, adottati in contemporanea, forniscono l'interpretazione della Commissione in merito alle norme attualmente vigenti».

Per le norme di commercializzazione, secondo la Commissione le proposte odierne «Contribuiscono a migliorare le condizioni economiche di produzione e commercializzazione dei prodotti agricoli, nonché la qualità di tali prodotti. Le norme settoriali di commercializzazione vigenti continueranno ad esistere e in futuro potranno essere razionalizzate in modo più coerente grazie ad un meccanismo uniforme che prevede una delega di poteri alla Commissione conformemente al trattato di Lisbona ("atti delegati"). Le specifiche tecniche potranno essere in tal modo adeguate alle concrete realtà locali. Ai prodotti per i quali non esiste una norma di commercializzazione specifica verranno applicati i requisiti di base. La Commissione propone inoltre di estendere le disposizioni settoriali (anche in questo caso con "atti delegati") relative all'indicazione del luogo di produzione, sulla base di valutazioni d'impatto, tenendo conto delle specificità di ciascun settore e delle esigenze dei consumatori in materia di trasparenza.

Il quarto elemento del pacchetto qualità è costituito dagli «Orientamenti della Commissione sul funzionamento dei regimi facoltativi di certificazione dei prodotti agricoli e alimentari, volti ad evidenziare le migliori pratiche relative al funzionamento delle centinaia di sistemi di certificazione volontari sviluppatisi nel corso dell'ultimo decennio (uno studio recentemente pubblicato per conto della Commissione individua oltre 400 sistemi in vigore nell'Ue)».

Il commissario Ue all'agricoltura ed allo sviluppo rurale, Dacian Cioloş, ha sottolineato che «La forza della produzione agricola europea è data dalla sua diversità, dalle conoscenze tecniche degli agricoltori e dalle caratteristiche del suolo e dei territori di produzione. Gli agricoltori, che avvertono la pressione della crisi economica e della concentrazione del potere contrattuale nel settore della distribuzione e il peso della concorrenza mondiale, hanno bisogno di strumenti che consentano loro di comunicare ai consumatori le qualità dei propri prodotti. Il pacchetto qualità costituisce il primo passo verso la realizzazione di un settore agricolo più forte e più dinamico e sarà seguito da altre iniziative»

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