[15/12/2010] News

Aquile reali e Gps ad energia solare per capire dove costruire le pale eoliche

LIVORNO. I grandi parchi eolici in programma nel nord della Svezia potrebbero non avere alcun effetto negativo sulla aquile reali (aquila chrysaetos), e per sfatare questo falso mito la Sveriges Lantbruksuniversitet (Slu) ha avviato il progetto "Effects of wind farms on the habitat use and reproductive success of golden eagles", finanziato con 6,5 milioni di corone dal Vindvalprogram dell'Energimyndigheten (l'Agenzia energetica svedese) e dalle compagnie elettriche Vattenfall e Statkraft. Il progetto prevede la cattura aquile reali adulte per equipaggiarle con trasmettitori satellitari Gps ad energia solare che emettono un segnale ogni ora durante il giorno.

Tim Hipkiss del dipartimento fauna selvatica, pesci e studi ambientali dell'università svedese spiega che «Questi segnali forniranno agli scienziati un quadro di come gli uccelli utilizzano il paesaggio. Speriamo di poter identificare gli habitat preferiti delle aquile reali. Quando lo avremo fatto, potremo vedere dove le wind farm possono essere realizzate senza disturbare le aquile».

I rischi potenziali che gli svedesi vogliono evitare sono quelli dello scontro dei grandi rapaci con le pale eoliche o la perdita di qualche loro prezioso habitat di caccia.

Fino ad ora gli scienziati hanno montato i trasmettitori su 8 aquile adulte, ma l'obiettivo è quello di dotare di Gps 20 adulti di questi rapaci in 10 territori: 5 dove sono previsti parchi eolici e 5 in aree di riferimento senza parchi eolici. La maggior parte dei siti sono nella contea di Västerbotten nel nord della Svezia. Il progetto dovrebbe funzionare abbastanza a lungo per permettere agli scienziati di monitorare le aquile durante la progettazione del parco eolico.

Hipkiss sottolinea che «Il trappolamento di aquile reali adulte non è mai stato fatto prima in Svezia, e probabilmente in nessun altro luogo in Europa. Questa cosa è unica, e la maggior parte della gente pensava che non avrebbe avuto successo». I ricercatori della Slu sono stati assistiti da alcuni dei principali esperti mondiali del settore, arrivati dagli Usa, dove è più comune intrappolare uccelli rapaci nell'ambito di progetti di salvaguardia.

Le aquile vengono catturate usando come esche carogne in siti che vengono riforniti per settimane, in modo che le aquile possano abituarsi a trovare cibo nello stesso posto. Dopo gli esperti americani preparano una rete che viene lanciata sul rapace intento a banchettare sul carnaio. Le aquile vengono esaminate con cura, pesate e misurate, e poi si procede ad equipaggiarle di un piccolo "zaino solare" con il trasmettitore satellitare, un'operazione che dura circa mezz'ora, ma molto delicata e che richiede grande esperienza: le aquile reali possono pesare fino a sei chili ed hanno becco ed artigli pericolosissimi.

Hipkiss dice che «Gli uccelli non hanno problemi in volo con questi trasmettitori. Gli uccelli adulti volano diversi chilometri al giorno. La scorsa estate, gli scienziati hanno anche equipaggiato con i trasmettitori cinque giovani aquile reali, e da allora li hanno monitorato per diversi mesi. I giovani volano come si deve, e alcuni hanno già volato in nuovo terreno di caccia a decine di chilometri di distanza. Grazie ai trasmettitori possiamo sempre ritrovare gli uccelli. Per esempio,se qualcuno di loro ha problemi, non si sposta per diversi giorni».

I trasmettitori gps forniranno così informazione sulle distanze percorse dalle aquile e su come si muovono sul loro territorio per capire dove fare gli impianti eolici senza disturbarle, intanto gli scienziati svedesi hanno già capito che questi maestosi rapaci volano più lontano di quanto si pensasse.

«Le aquile reali si trovano in molti dei settori in cui Vattenfall ha in programma di costruire turbine eoliche - sottolinera Kyed Jesper Larsen, coordinatore ambientale della Vattenfall Wind Power - Ci sono così tante speculazioni circa l'impatto potenziale dell'energia eolica, in particolare per quanto riguarda le aquile, ma in realtà sul tema sono stati effettuati pochissimi studi in Svezia e attraverso questo progetto possiamo ottenere le informazioni con dati di fatto».

Torna all'archivio