[02/09/2009] News

Se dal paesaggio di Settis spariscono i parchi

PISA. Su Repubblica Salvatore Settis -come si dice dalle nostre parti -fa le lastre alle regioni e ai loro piani casa, e quelle di centro sinistra non ci escono meglio delle altre pur essendo state tra quelle che si erano risentite di più del progetto originario -poi accantonato- di Berlusconi.

E tutto questo -dice Settis-malgrado il nuovo codice dei beni culturali che proprio alla tutela del paesaggio aveva dedicato nuove norme e disposizioni ripristinando a tutti gli effetti quel ruolo preminente dello stato che le regioni avevano in varia misura rosicchiato anche in Toscana.

Tuttavia anche in questo articolo non vi è alcun riferimento a quella pianificazione ‘speciale' dei parchi ma anche dei bacini non dediti a piani di cementificazione ma assai attenti proprio alla natura e al paesaggio come richiesto anche dalla Convenzione europea. Un silenzio che nasconde e omette anche un recentissimo intervento del governo che ha impugnato la legge regionale del Piemonte che confermava ai piani dei parchi la competenza paesaggistica già contesta poco più d'un anno fa quando la stessa regione istituì il parco fluviale del Gesso-Stura a Cuneo.

Eppure questi interventi -vedi appunto l'esperienza Toscana- non solo non hanno danneggiato il paesaggio e sottratto alcunchè alla competenza dello stato, ma al contrario lo hanno sottratto territori pregiati a mire ‘consumistiche'.

E se colpisce l' omissione -non nuova- di Settis, sconcerta ancor i più che il consiglio regionale della Toscana se la cavi -come da voto recente- con 38 schede sul paesaggio dove sono sparite le dune di Viareggio e piani come quello del parco di San Rossore che da tempi non sospetti al paesaggio ha dedicato misure e attenzioni che non trovano più da parte dello stato e sempre meno anche da parte della stessa regione quella considerazione e interesse che sarebbe giusto attendersi.

Una recente sentenza della Campania a proposito di un intervento del Parco nazionale del Cilento-Vallo di Diano ricorda una precedente pronuncia del Tar della Liguria in cui veniva detto che il parco ‘in sede di esercizio del potere autorizzatorio che l'ordinamento gli conferisce assume a parametro di riferimento la tavola di valori ambientali che rende il giudizio di compatibilità di natura estetico-paesaggistico, pertanto sostanzialmente assimilabile a quello di pertinenza dell'Autorità competente in materia ambientale' .

Davvero la pianificazione paesaggistica risulterà oggi migliore e più agguerrita dopo queste ‘espulsioni' dalla scena di protagonisti che alla prova dei fatti la loro parte l'hanno saputa fare e anzichè essere premiati sono penalizzati? La domanda non riguarda ovviamente soltanto Settis.

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