[20/12/2010] News

La Malaysia vuole due centrali nucleari, ma cresce l'opposizione

LIVORNO. A proposito di nucleare islamico: la Malaysia ha in programma, nell'ambito del suo Economic transformation programme (Etp),  di costruire due centrali nucleari da 1.000 megawatt l'una, la prima delle quali dovrebbe entrare in funzione già nel 2021, la seconda un anno dopo. La scelta del nucleare malese è giustificata con il bisogno di «Bilanciare l'approvvigionamento energetico».

Alcuni ricercatori del Brain Gain Malaysia Programme governativo hanno già detto che la decisione del governo di Kuala Lampur non è valida in termini di costi.

La centrale nucleare islamica dovrebbe essere realizzata a Putrajaya, ma la reazione contraria dell'opinione pubblica è insolitamente dura ed intraprendente per una federazione di monarchie dove la libertà di espressione non è certo una grande preoccupazione del governo. Il sito Malaysiakini riporta numerose opinioni di cittadini malesi che criticano apertamente l'avventura nucleare del governo islamico e il suo palese tentativo di non restare indietro rispetto a vicini-rivali come l'Indonesia, il Vietnam e la Thailandia che puntano tutti a costruire centrali atomiche ed ai quali si è recentemente addirittura aggiunta la poverissima Cambogia che ha chiesto aiuto a Pechino

Secondo i post «Il Governo non riesce neanche a garantire la qualità delle strade, ponti ed edifici, ora vogliono passare al nucleare. Mentre le strade e gli edifici crollano. Semplicemente, si dovrebbe solo guardare al centrale nucleare di Chernobyl ed alla devastazione causata da una cattiva gestione e di cattiva progettazione. Speriamo che il ministro per l'energia, la tecnologia verde e l'acqua, Peter Chin, sia consapevole di questo».

Alexius provoca addirittura i permalosi governanti malesi: «Io sono assolutamente per la centrale elettrica, se il governo dà il buon esempio con la costruzione della centrale a Putrajaya, preferibilmente vicino all'ufficio o alla residenza del primo ministro e l'altra possono anche costruirla vicino alla residenza del ministro Peter Chin. Se gli impianti sono così sicuri, questo non dovrebbe non essere un problema, giusto?».

Imma Bee è più seria: «La decisione di utilizzare l'energia nucleare non può essere presa alla leggera perché l'impatto sulle vite può essere devastante nel caso di un qualsiasi incidente, in particolare a coloro che vivono o lavorano vicino al reattore, ma anche a molta distanza. Un referendum pubblico può essere positivamente attuato in pochi anni, per fermare, prima che venga attuata questa impresa che causerà ramificazioni in caso di calamità. Nel caso della Malesia, non c'è ancora nessuna imminente penuria o urgenza di energia e il costo delle energie alternative rinnovabili, come quella solare ed eolica, si sta riducendo in maniera esponenziale, giorno per giorno, mentre cresce in tutto il mondo».

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