[22/12/2010] News

Lettera dei Parchi a Babbo Natale (e alla politica)

ROMA. Maurilio Cipparone, portavoce dell'Unione per i Parchi e la Natura d'Italia, Nino Martino, presidente dell'associazione direttori e funzionari aree protette (Aidap), Andrea Gennai, vice presidente Aidap, Elio Tompetrini, presidente di 394, associazione nazionale personale aree protette, Stefano Spinetti, presidente dell'Associazione guide ambientali ed escursionistiche (Aigae), Alberto Dominici, presidente dell'Associazione guardiaparco (Aigap), Rita De Stefano, presidente dell'Istituto Pangea, hanno scritto una lettera a Babbo Natale, o meglio «Un appello pubblico affinché i Parchi e le Aree marine protette siano una delle punte di diamante di quell'Italia migliore che tanti italiani sognano», indirizzato al Presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio, al ministro dell'ambiente, ai presidenti di Camera e Senato e delle Commissioni ambiente di Camera e Senato, a presidenti delle Regioni e delle Province autonome, intitolata "Le aree naturali protette speranza di futuro".

Ecco cosa scrivono:

I Parchi e le Aree marine protette sono nati per custodire i luoghi più significativi del nostro BelPaese. Dalle Alpi alle isole mediterranee, dalle rive ai fondali più reconditi, difendono i valori della terra e del mare, proteggono la biodiversità, garantiscono un servizio alla collettività e possono essere una straordinaria opportunità per le comunità locali.

I Parchi e le Aree marine protette sono amministrazioni pubbliche giovani, cresciute tra mille difficoltà per dar sostanza alla Legge Quadro. Ricordiamo che solo nel 1991, la Legge 394 ha portato il nostro Stato ad applicare i principi internazionali per la conservazione della natura. Una tappa importante che ha consentito di istituire una rete di aree protette nazionali e regionali, terrestri e marine, che offrono all'Europa e al mondo intero l'immagine della straordinaria bellezza dei nostri paesaggi, la ricchezza della cultura e delle tradizioni locali.

I Parchi e le Aree marine protette sono laboratori artigianali in cui ogni giorno si sperimenta un confronto con i dettati costituzionali che promuovono la tutela dei valori comuni, applicando regole per favorire il mantenimento della qualità ambientale, che è stata delegata quale principale finalità di gestione.

I Parchi e le Aree marine protette sono organizzazioni che operano con poco denaro e poco personale ma con tanta energia positiva. Sono piccole comunità in cui è necessario operare con creatività, ragionevolezza e coraggio. L'impegno è molto forte per i direttori e per tutto il personale, compreso l'insostituibile presidio degli operatori della sorveglianza, per le guide e gli interpreti ambientali. Gli enti di gestione ogni giorno cercano di tradurre la pletora di normative in atti pubblici legittimi e sensati, per rafforzare il senso di responsabilità comune e fare emergere il significato più sincero di appartenenza al territorio.

La Legge n. 394/91 è una delle migliori leggi ambientali d'Italia: occorrerebbe rafforzarne la capacità di incisività, puntando a migliorarne le potenzialità di strumento di tutela ambientale e di sostegno alle qualità dei territori.

Crediamo quindi sia assolutamente urgente e necessario che:

Vengano garantite risorse finanziarie certe e stabili nel tempo, sufficienti per il funzionamento ordinario di tutte le aree naturali protette, nonché risorse necessarie alla realizzazione di iniziative, opere e misure di salvaguardia, valorizzando l'autofinanziamento, mai basato sullo sfruttamento delle risorse da tutelare, ma solo quale ulteriore opportunità per incrementare l'attività degli Enti gestori.

Vengano garantite le necessarie risorse umane, presso tutte le aree protette, anche per garantire un'efficace sorveglianza.

Vengano stabiliti criteri, parametri e obiettivi certi, equi, trasparenti, per il riparto delle risorse finanziarie e per la valutazione del loro corretto utilizzo, in ogni tipologia di area naturale protetta.

Siano potenziati gli uffici della direzione protezione natura del Ministero dell'ambiente, anche costruendo un contenitore istituzionale di raccordo efficace tra le politiche statali e quelle delle autonomie locali per la gestione delle aree naturali protette, sull'esempio di

altri paesi occidentali. Con la creazione di un'agenzia nazionale, interna al Ministero, di supporto alle attività di gestione delle aree naturali protette ad ogni livello, che utilizzi anche le professionalità degli enti di gestione delle aree protette.

Sia istituita una vera e propria "scuola dei parchi", dove possa essere formato adeguatamente il personale di ogni livello e trovi accoglienza l'aggiornamento delle conoscenze culturali di settore degli amministratori, anche utilizzando il grande patrimonio di esperienze professionali maturato in questi anni di gestione delle aree protette.

Venga data applicazione alle leggi che prevedono un'unica gestione del parco (passaggio della gestione delle riserve naturali interne ai parchi, gestione in uso gratuito del demanio terrestre e marittimo dello Stato nelle aree naturali protette).

Venga data continuità e certezza del diritto al lavoro del personale e dei direttori delle aree naturali protette, snodo delicato per l'efficacia delle politiche di conservazione e di governance in ambito locale.

Crediamo sia importante per la "gente dei parchi", per il popolo che vive ogni giorno la realtà delle aree naturali protette, per gli amministratori dei parchi, che il Presidente della Repubblica, che i rappresentanti delle Istituzioni, visitino periodicamente i parchi, le aree marine, le riserve naturali del Paese, per conoscerne dal di dentro la realtà, per dare conforto e speranza con la loro presenza.

Riteniamo necessario ed opportuno che venga convocata al più presto la III conferenza nazionale delle aree protette, quale momento di approfondimento e condivisione tra gli operatori, gli amministratori, la gente.

La governance delle aree naturali protette è l'unica soluzione di gestione in una moderna società complessa, senza la partecipazione della gente, senza la condivisione degli obiettivi di conservazione da parte degli amministratori, i parchi sono destinati ad aumentare i conflitti.

La missione più alta della politica è costruire soluzioni per la gente, per il Paese, per la natura. Crediamo che i Parchi e le Aree marine protette possano e debbano essere un importante strumento, bipartisan, di modernizzazione dell'Italia, in coerenza con quanto avviene in altri grandi Paesi occidentali.

Adesioni su www.unioneparchi.it

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