[23/12/2010] News toscana

Bilancio proteste studentesche

EMPOLI. Ci tenevo a fare un bilancio delle proteste studentesche che si sono protratte in questi mesi contro la riforma Gelmini. Il decreto è già stato approvato alla Camera dei deputati grazie all'appoggio di "Futuro e Libertà per l'Italia" e quando sarà sottoposto al Senato, verrà approvato definitivamente.

L'unica speranza che rimaneva agli studenti per "bloccare" la riforma era quella di sperare che il governo Berlusconi cadesse prima della presentazione al Senato.

Ciò non è successo: il Governo ha ottenuto la maggioranza (seppur risicata) per proseguire e portare a compimento i tagli previsti dalla riforma Gelmini, compresi gli 87 000 licenziamenti di insegnanti e personale Ata.

In questo scenario quale ruolo hanno avuto gli studenti? Sicuramente il movimento dei ragazzi è stato fondamentale per la diffusione di informazioni.

L'obiettivo che ci siamo prefissi fin dall'inizio è sempre stato quello di far conoscere nelle nostre realtà locali, quali conseguenze avrebbe portato la riforma e quali sarebbero state le reali ripercussioni sulla scuola del futuro.

Abbiamo cercato di realizzare questo obiettivo nel migliore dei modi, organizzando ogni tipo di protesta:  dalle assemblee alle lezioni in piazza, dalla manifestazione al flash-mob, dall'autogestione all'occupazione della scuola nei giorni festivi.

Il nostro dissenso è stato manifestato nei modi meno conformi ai tradizionali, proprio per distaccarsi profondamente dagli studenti che negli anni passati hanno fatto apparire le proteste per lo più come momenti ludici e di svago.

Autorevoli personalità hanno detto che i "veri studenti" erano quelli che non protestavano e che stavano a casa a studiare.

Nel Liceo Scientifico "Il Pontormo" siamo arrivati addirittura ad occupare nei giorni di ponte e di festa (29-30 Novembre), quando la scuola sarebbe stata chiusa,  per dimostrare a tutti quelli che ci criticavano che noi eravamo disposti a rinunciare alle mattinate libere e alle sane dormite, pur di portare avanti le nostre idee.

Per la prima volta a Empoli, siamo riusciti a tener viva la protesta da Settembre, e non l'abbiamo fatta esaurire in quei 10 giorni di caos e di furore, come è avvenuto invece negli anni passati.

Gli studenti si sono dimostrati sensibili e interessati di fronte alle problematiche della riforma.

Molti di noi erano consapevoli che avrebbero dovuto sforzarsi maggiormente per recuperare le lezioni perse, nonostante tutto siamo arrivati fino in fondo e non abbiamo mai mollato.

Nella società di oggi sono sempre meno i ragazzi disposti a rinunciare a qualcosa per seguire i propri ideali, per cui penso siano da apprezzare le centinaia di studenti empolesi, che sono scesi in piazza a protestare contro una riforma che lederà soprattutto le future generazioni.

Ringrazio tutti i ragazzi che hanno partecipato alle proteste studentesche e tutti coloro, anche esterni all'ambiente scolastico, che in questi mesi ci hanno dato una mano.

Lo sforzo compiuto dagli studenti è stato un riscatto per la nostra generazione e per quella degli universitari, sempre più definita come "bambocciona". Al di là dell'esito finale, gli studenti, hanno vinto comunque.

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