[23/12/2010] News

100 mila firme per la legge di iniziativa popolare per le rinnovabili e contro il nucleare

ROMA.  Sono state consegnate in Parlamento le firme per la legge di iniziativa popolare per le rinnovabili, promossa dal "Comitato per le rinnovabili contro il nucleare", di cui fa parte un variegato schieramento di partiti ed associazioni.

«Abbiamo superato le 80.000 firme certificate, mentre quelle raccolte, ma altre ne stanno arrivando,  hanno superato le 100.000 - dice il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza -  Legambiente ha dato un grande contributo, tanto che, come ha detto lo stesso portavoce del Comitato Alfiero Grandi, insieme alla Cgil  abbiamo raccolto i due terzi delle firme»,

Ne complesso le firma raccolte dal Cigno verde hanno superato le 19.000 firme certificarte e quelle raccolte sono state 21.000 raccolte. «Anche il rapporto tra firme certificate e firme raccolte è un ottimo risultato - dice Cogliati Dezza - testimone della capacità organizzativa dell'associazione».

In testa alla raccolta di firme di Legambiente c'è il Piemonte (4.233 firn me certificate), seguono Lombardia (3.326); Veneto (2.474); Toscana (1.550) Friuli Venezia Giulia (1,046); Umbria (987); Basilicata (729); Trentino Alto Adige (650); Abruzzo (573)  Il Nazionale di Legambiente (540) Il Lazio (524); Emilia Romagna (500). Tutti gli altri comitati regionali di Legambiente sono sotto quota 500 firme con il record negativo della Puglia, rimasta desolatamente a Zero.

Il Comitato Oltre il nucleare parla di «Straordinario risultato di una campagna promossa dalle associazioni ambientaliste nazionali come Legambiente, Wwf , Greenpeace, Forum Ambientalista e altre, insieme a tanti comitati locali. All'iniziativa hanno contribuito in modo significativo la Cgil, la Fiom, la Fp-Cgil,lo Spi-Cgil, l'Arci, insieme a un importante arco di forze politiche, i Verdi, la Federazione della Sinistra, Alternativa, Sinistra Ecologia Libertà, Ecodem, Italia dei Valori, Giovani del PD e altri. Su queste basi il Comitato Promotore convoca per il 22 gennaio un'assemblea nazionale, alla quale prenderanno parte i rappresentanti di tutti coloro che hanno contribuito alla raccolta delle firme. Obiettivo: premere con una vasta gamma di iniziative perché la proposta sia portata immediatamente all'esame parlamentare, ascoltando la richiesta dei cittadini. Occorre urgentemente un piano energetico nazionale. Occorre investire nel risparmio energetico e nell'uso delle rinnovabili. Il nucleare non serve, è più costoso, è pericoloso per la salute e per l'ambiente, compromette il futuro, impedisce il decollo di un impegno industriale verso le rinnovabili e l'efficienza energetica. La lobby affaristica del nucleare vuole mettere il paese di fronte a fatti compiuti, mentre pende il ricorso al referendum abrogativo della legge 99/2009. Si chiede al Governo di sospendere ogni iniziativa sul nucleare in attesa del voto degli italiani».

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