[30/12/2010] News

L'Honduras dà il via libera alla Gas del Caribe, accusata di inquinamento ed evasione fiscale

LIVORNO. Dopo 8 mesi di consultazioni e analisi, la Secretaría de recursos naturales y ambiente dell'Honduras (Serna) ha annunciato che rinnoverà per due anni la licenza alla discussa e famigerata Gas del Caribe, un'impresa del gruppo messicano Tomza, che opera nel dipartimento nordoccidentale di Cortés, nella regione atlantica di Omea del piccolo Paese centroamericano e che è in Honduras da oltre 20 anni distribuisce gas di petrolio liquefatto.

La stessa Serna aveva presentato ben 13 denunce contro Gas del Caribe, accusandola di aver inquinato per più di 8 anni la costa e il mar dei Caraibi honduregno. Ma l'impresa nelle ultime settimane ha messo in piedi un'aggressiva campagna contro i gruppi ecologisti che si opponevano alla proroga della licenza.

Una campagna che ha fatto breccia nell'illegittimo governo di Tegucigalpa, frutto di un golpe e di elezioni truccate, e che da parte sua non vede certamente di buon occhio le associazioni ambientaliste, considerate vicine all'opposizione.

Il viceministro dell'ambiente dell'Honduras, Jhonatan Laínez, ha detto a Tierramérica che «il rinnovo è stato condizionato al pagamento di una multa di più di 600.000 dollari ed alla messa in atto di metodi di mitigazione dell'inquinamento ed a benefici sociali per la comunità di Omoa. Il Consejo consultivo nacional del ambiente a rilasciato la risoluzione dopo un intenso periodo di investigazioni. Qualsiasi altra raccomandazione che proporrà dovrà essere accettata dall'impresa».

Solo a giugno la Gas del Caribe era stata accusata di aver causato molti problemi, non solo di inquinamento, ma anche per non aver pagato più dio 8 milioni di dollari di tasse e diritti alla Dirección de Ingresos dell'Honduras ed era stata denunciata per corruzione durante l'acquisto dei terreni.

Il ministro delle risorse naturali e dell'ambiente, Rigoberto Cuéllar, aveva assicurato che «Il rinnovo della licenza ambientale dell'impresa è analizzato in tutti i dettagli, alla luce delle nuove circostanze». Nuove circostanze che non hanno impedito di rinnovare la licenza con una "multa" oltre 10 volte più bassa di quanto evaso dall'impresa messicana.

Dolores Valenzuela, rappresentante dei gruppi ambientalisti, ha detto al giornale "El Heraldo" che «La risoluzione non è stata una sorpresa per le popolazioni della zona» ed ha accusato Laínez di aver anticipato la decisione. «Lo sapevamo già, non ci ha preso di sorpresa, perché è stato il viceministro Jonathan Laínez a Omoa che aveva già detto alla gente, in un modo che non considero etico in un funzionario, che dovevano abituarsi e che le sfere di Gas del Caribe restavano qui. Le misure di mitigazione ordinate dalla Comisión nacional del ambiente de Honduras sono ridicole. Dire a una scuola che verrà spostata da un'altra parte o che verrà pavimentata un'area o che tutta la sta rada di Omoa verrà asfaltata, è la cosa più ridicola che può accadere».

Gli ambientalisti chiedono alla Dirección ejecutiva de ingresos de Honduras di associarsi alle denunce per evasione fiscale, visto che il ministero delle risorse naturali ha detto di non avere competenza in materia.

«Siamo in un sistema totalmente sporco - ha detto la Valenzuela - dove a tutti vengono ripuliti gli stracci. In Honduras impera un sistema de corruzione e lo Stato honduregno ha lavato fgli stracci sudici della Gas del Caribe, rinnovandole una licenza in maniera irregolare».

Il centro di stoccaggio e smistamento di Gpl sotto accusa ha una capacità di 8 milioni di galloni di idrocarburi, con quattro sfere da 1,5 milioni ciascuna e 32 depositi cilindrici. Per gli ambientalisti l'impianto rappresenta un pericolo imminente per la gente e sta provocando gravi fuoriuscite che potrebbero provocare un gravissimo incidente. Inoltre la laguna de Centeno, vicina all'impianto industriale, è stata gravemente inquinata e il suo sistema messo a rischio. Si tratta dell'habitat di molti uccelli migratori e stanziali e vi crescono tre tipi di mangrovie. Inoltre l'impianto di Gpl sorge a meno di 300 metri dalla Fortezza di San Fernando e questo ha provocato una diminuzione del turismo».

Valenzuela annuncia battaglia ed altre denunce, anche presso organismi internazionali come il Tratado de libre comercio: «La lotta non è terminata. Faremo in modo che si rispetti la legge».

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