[07/01/2011] News

I guardiaparco del Virunga accusati di bracconaggio, pesca illegale e violenza sulle donne

LIVORNO. Con una lettera aperta indirizzata all'amministratore delegato generale dell'Institut congolais pour la conservation de la nature (Iccn) resa nota anche alla stampa, Nzangi Muhindo Butondo, un deputato della provincia orientale del Nord Kivu della Repubblica democratica del Congo (Rdc) ha accusato i guardaparco del Parc national des Virunga (Pnvi) di dedicarsi al bracconaggio, alla vendita di zanne d'avorio ed alla pesca illecita. I guardiaparco sono anche accusati di violazioni dei diritti umani.

«Sotto il pretesto di proteggere il parco contro l'occupazione delle sue aree da parte delle popolazioni confinanti, le guardie del parco hanno incendiato, nella settimana dal 27 al 31 dicembre 2010, delle case di questi autoctoni, provocando anche la morte di un uomo e dei suoi due figli sorpresi dal fuoco».

La lettera aperta ricorda anche un altro caso di brutale sopraffazione avvenuto nel febbraio 2010: «I guardiaparco dei Virunga hanno violentato 11 donne e ragazze nella località frontaliera di Kavinyonge» un villaggi a circa 80 km ad est di Butembo nel territorio del Béni.

Nzangi chiede all'Iccn che «Gli autori di questi crimini siano puniti conformemente alla legge».

Il 25 agosto i guardiapoarco provenienti proprio da Kavinyonge hanno effettuato un raid a Muramba, una località sulla costa occidentale del Lago Edoardo, a 40 km a sud del capoluogo del territorio di Lubero, appiccando il fuoco ad 800 abitazioni ed a materiale per la pesca. L'Iccn ha giustificato la cosa dicendo che si trattava di abitazioni di fortuna delle popolazioni rivierasche che avevano invaso illegalmente il parc national des Virunga da anni. Secondo il comité local des pêcheurs, da due piroghe sono sbarcati decine gauardiaparco dei Virunga armati che hanno devastato tutto per 15 ore di fila. Sembra la prova generale di quanto accaduto dal dal 27 al 31 dicembre.

Se le accuse si rivelassero vere, probabilmente bisognerà guardare sotto un altro punto di vista gli attacchi subiti dai guardiaparco dei Virunga da parte di bande di ribelli e bracconieri e l'ostilità delle popolazioni che vivono intorno al parco verso di loro. Se i guardiaparco si dedicano davvero al bracconaggio, al contrabbando e alla pesca di frodo, allora gli scontri armati e gli attacchi di cui sono stati fatti oggetto non sarebbero più episodi di eroica resistenza, ma farebbero parte di una sporca guerra per le risorse ambientali del Parco delle quali, più che custodi, si ritengono padroni. Il gravissimo, e a quanto pare vero, raid per violentare donne e ragazze d'altronde fa parte delle classiche azioni che tagliagole e guerriglieri che infestano la Rdc orientale utilizzano per terrorizzare la gente e tenerla sotto costante ricatto in cambio dell'ubbidienza e del silenzio.

Si tratta di un nuovo grave rischio per il Parco nazionale dei Virunga, il più vecchio della Rdc, istituito nel 1925, in piena epoca coloniale belga, si estende su 790.000 ettari ed è molto ricco di fauna e flora, noto per le sue popolazioni di gorilla di montagna, scimpanzé, leoni, leopardi ed elefanti. Dal 1994 il parco, che ha subito in pieno i colpi della guerra infinita del Congo, è iscritto nella Lista del patrimonio mondiale in pericolo dell'Unesco, dalla quale potrebbe essere definitivamente escluso proprio per la pessima gestione

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