[04/09/2009] News

Il Wwf in Abruzzo, grazie alla sentenza del Tar, salva (per ora) la quaglia

FIRENZE. Le quaglie per ora possono tirare un sospiro di sollievo, almeno in Abruzzo. Il Tar (Tribunale amministrativo regionale) ha accolto il ricorso del Wwf contro la Regione Abruzzo sul calendario venatorio 2009-2010 annullando le scelte della Giunta sulla preapertura alla quaglia al 6 settembre. Inoltre il Tar si è espresso negativamente anche sul posticipo al 31 gennaio della caccia alla beccaccia proposto dalla stessa regione, accogliendo anche in questo caso le istanze dell'associazione ambientalista.

Il Tribunale motiva la sua presa di posizione rilevando come le scelte della Giunta regionale sui due punti suddetti non fossero adeguatamente motivate nonostante dovessero superare le obiezioni scientifiche del parere dell'Istituto superiore per la protezione e ricerca sull'ambiente (Ispra), autorità statale in materia di fauna.

«E' la vittoria della razionalità e della cautela a favore della tutela di un bene comune come la fauna sull'atteggiamento filo-venatorio tenuto dall'assessorato regionale che peraltro si è dimostrato chiuso al confronto tecnico e al dialogo» ha dichiarato Dante Caserta consigliere nazionale del Wwf Italia. Il rappresentante dell'associazione ambientalista ha poi fornito dettagli sulla vicenda: «la Regione Abruzzo ha prima varato un calendario con numerose scelte che avrebbero causato gravi danni al patrimonio faunistico della regione. Nonostante i nostri reiterati suggerimenti, ha prima incassato una bocciatura storica da parte dell'Ispra che ha rilasciato un parere fortemente negativo sulla prima versione del calendario venatorio. Nonostante ciò, l'assessore Febbo e la giunta regionale hanno recepito le indicazioni dell'Istituto solo in parte, forzando su quaglia e beccaccia senza avere alcun dato per motivare queste scelte».

Poi il ricorso al Tar e la vittoria del Wwf in base ai pareri espressi dall'Ispra. «Fin dall'inizio della vicenda avevamo suggerito un atteggiamento di maggiore cautela all'assessore regionale visto che il Wwf da anni sa e denuncia che la Regione Abruzzo è completamente inerme e priva di proprie informazioni scientifiche circa il patrimonio faunistico» ha concluso Caserta.

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